“Sette Laghi: si faccia chiarezza”
Risposta alla presa di posizione del senatore della Lega Nord Alessandro Vedani da parte del presidente del cda della società Sette Laghi Alessandro Scandroglio
Riceviamo e pubblichiamo
Sono d’accordo con il Senatore Vedani. Che si parli e che si faccia chiarezza.
Personalmente, da quando sono presidente del C.d.A. della Sette Laghi, e cioè da oltre un decennio, ho cercato invano di “parlare” con la Pubblica Amministrazione del Comune di Azzate perché si facesse “chiarezza”.
La realtà della Sette Laghi, come noto, esiste sul territorio da almeno vent’anni nella attuale configurazione. Esistono autorizzazioni comunali e concessioni in sanatoria di anni successivi alla lettera alla quale fa riferimento il Senatore Vedani nell’articolo apparso su Varese News del 15.02.u.s.
Su questa realtà le amministrazioni tutte, compresa l’attuale, han preteso e riscosso tributi, davvero ingenti, e non certo riferibili a stazionamento di ricoveri mobili, con ciò ingenerando, se non altro come invece credo, confusione.
E ciò a tacere del PGR del 2001, approvato dalla Regione Lombardia – DRG 17.11.2000 – nr. 7/2164 nel quale, rispetto al previgente, è stato elevato il rapporto di copertura utilizzabile dal 38% al 50% senza tuttavia chiarire le concrete modalità attuative, ancora alimentando ulteriore confusione. E a tacere delle residenze, per un totale di circa 50 famiglie, alcune rilasciate nel 2012. E qui mi fermo, per economia espositiva.
Francamente non saprei cosa dover dire ai miei soci, o forse sì. Che sarebbe bene che chi ambisce ad amministrare la cosa pubblica lo faccia assumendosi le connesse responsabilità. A fronte della nostra realtà, quantomeno, il dialogo, per fare chiarezza, e risolvere i problemi, ciò che è totalmente mancato. Un confronto leale, nel rispetto delle regole.
Ricordo di una riunione in Comune di Azzate del luglio 2011, ovviamente solo da me ricercata, che si concluse con una stretta di mano con l’ex Sindaco e con l’intesa di rivederci a settembre per trovare una soluzione condivisa al problema. Sono rimasto in fiduciosa attesa.
Ma a ottobre, è stata notificata l’ordinanza di demolizione con la quale si chiede(va), in sostanza, di radere al suolo la Sette Laghi. E da allora un pervicace diniego di ogni confronto.
Non sono mai andato cercando capri espiatori ma interlocutori che, consapevoli della nostra realtà da loro stessi alimentata, si ponessero nell’ottica di porsi al servizio dei cittadini consapevoli che i problemi si possono e si devono risolvere specie quando essi problemi sono il frutto, quantomeno, di atteggiamenti colposi. Ancora oggi aspetto.
Alessandro Scandroglio
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