Sondaggi sulla “app”, il Garante dice no
Stop dell’Agcom all’applicazione della Swg per consultare sullo smartphone le ultime rilevazioni sui pareri di voto. L’azienda: “Stupiti, rimborseremo i clienti”
Un paio di passaggi col pollice e sai come va la Lega o Grillo secondo gli ultimi sondaggi elettorali. Un servizio lanciato a inizio mese dalla società di rilevazioni Swg che oggi è stato stoppato dall’Agcom, l’autorità garante per le garanzie nelle comunicazioni. Il motivo è da ricrcarsi nell’interpretazione di una norma prevista dalla legge sulla par condicio, del 2000. In una nota, infatti, l’autorità sostiene che “l’art. 8 , comma 1, della legge sulla par condicio stabilisce che nei quindici giorni che precedono la data delle votazioni è vietato non solo rendere pubblici, ma comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto. Una disposizione, che, dunque, non fa alcun riferimento alla piattaforma trasmissiva attraverso la quale avviene la diffusione”.
“Il Consiglio dell’Autorità – ha proseguito il comunicato – ha ritenuto che l’applicazione realizzata dalla SWG, nei termini in cui viene pubblicizzata, rende accessibile – previo il pagamento di un prezzo contenuto – il risultato dei sondaggi ad un pubblico potenzialmente molto vasto, con inevitabili effetti di diffusione incontrollata dell’informazione. Questa circostanza configura quindi un’oggettiva violazione del divieto imposto dalla legge sulla par condicio. L’Autorità ha comunicato le proprie valutazioni alla SWG, confermando, anche in relazione a questa ipotesi, il divieto di diffondere sondaggi dalla mezzanotte del prossimo venerdì 8 febbraio e fino alla conclusione delle operazioni di voto”.
Una doccia gelata per l’azienda che a sua volta afferma di “aver accolto con grande sorpresa e disappunto la decisione del Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che, rettificando un parere favorevole reso dagli uffici della stessa in data 14 gennaio 2013, ha ritenuto che l’applicazione PoliticApp violi la Legge 28/2000 sulla par condicio, nella parte che riguarda la diffusione di sondaggi nei quindici giorni precedenti le elezioni”.”SWG prima di procedere alla realizzazione dell’applicazione aveva rivolto in data 11 gennaio 2013 una richiesta di parere all’AGCOM sulla possibilità di continuare, anche durante il c.d. “black out period”, la vendita a propri clienti di contenuti politico-elettorali, incluse le intenzioni di voto.
L’azienda ha fatto sapere che “in attesa della definizione della vicenda, SWG ha deciso di rimborsare integralmente il prezzo dell’applicazione ai propri clienti, di trasformare l’App da pagamento a gratuita a partire dal 9 febbraio e di continuare a produrre contenuti nel rispetto dell’ultima interpretazione dell’AGCOM”.
Per i possessori della “app”, quindi, ci sarà tempo fino alla mezzanotte di venerdì per godersi le ultime rilevazioni su come gli italiani voteranno alle prossime elezioni.
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