Studiare sui tablet: una rivoluzione che convince

Duecentosessanta studenti dell'Isis Ponti stanno utilizzando i tablet in classe. Un'innovazione costosa ma che sta piano piano dando soddisfazioni


Le scuole di Gallarate si tengono sempre al passo con i tempi. Tra queste anche l’ Isis Andrea Ponti, che in maggio aveva partecipato al bando per ‘ generazione web’ e in luglio si e

ra visto accettare il finanziamento di 55.000 euro da parte della regione. Soldi che, però, non sono ancora arrivati.

La preside dell’ Istituto, Anna Scaltritti, si dice un po’ preoccupata per il mancato arrivo del

finanziamento, ma la scuola ha deciso comunque di investire con propri fondi, per dotare sei classi di tablet e lavagne interattive, spendendo circa 80 mila euro. La spesa ha previsto l’ acquisto di 260 tablet, uno per ogni studente e docente, di sei lavagne L.I.M e del potenziamento della rete.
 
«Non è stato semplice – spiega il dirigente scolastico – partire di punto in bianco con l’ introduzione di queste nuove tecnologie, ma con il passare del tempo i docenti gli studenti si stanno adeguando. Ogni alunno è dotato di un tablet con libri in formato digitale, ma io personalmente avrei preferito affiancare l’ uso delle nuove tecnologie alla didattica tradizionale. Il bando però è stato molto rigido a riguardo e abbiamo dovuto attenerci alle regole».

Il desiderio dell’ istituto, se i fondi lo permettessero, sarebbe infatti quello di continuare questo progetto, ma in ottica diversa: « Gradirei  dotare più classi di lavagne LIM e computer che affianchino i professori e gli studenti, e non di un tablet per ogni ragazzo».

Certamente è un periodo di transizione e risultati si faranno attendere, ma tutto sommato questo progetto ha avuto una serena adesione da parte di docenti e alunni. Per alcuni professori è stato difficile fare una modifica così radicale al loro modo di insegnare, ma di sicuro sarà solo una questione di tempo, di adottare un nuovo tipo di didattica. L’ istituto ha indetto corsi di formazione per i docenti, anche prima dell’ inizio dell’ anno, in modo da preparare al meglio i docenti per il confronto con queste tecnologie.

Data la fase di sperimentazione, sono state incontrate alcune difficoltà. Le case editrici sono state altrettanto sorprese da queste novità e i libri digitali sono solo in pdf e non permettendo la totale interazione con lo studente. C’ è stato comunque un risparmio del 30% per le famiglie e per gli studenti è stato possibile dividere la spesa tra compagni. Inoltre ad inizio anno ci sono state difficoltà per quanto riguarda l’ acquisto online dei libri digitali, soprattutto per chi aveva il buono scuola, facendo impazzire la segreteria dell’ istituto.
Si era anche preoccupati riguardo i livelli di distrazione degli studenti, ma a fine quadrimestre la preside non ha notato alcuna differenza di risultati tra le classi digitali e quelle tradizionali. Per ovviare a questo problema , i professori possono controllare chi è connesso o disconnettere la classe in qualsiasi  momento. «Ma dopo l’ euforia delle prime settimane – ci racconta Omar, rappresentante della terza informatica – il desiderio di giocare o di andare sui social network è svanito, ora quasi nessuno passa le ore distraendosi con il tablet».

 
«Questi sono dispositivi molto efficaci per la didattica di gruppo –aggiunge la professoressa
Colombo – consentono allo studente di cercare informazione su internet e preparare slide per le
lezioni». Inoltre con questi strumenti si rimane sempre in contatto con i compagni, è più facile riprendere gli appunti se si rimane indietro e consente a chi ha più difficoltà o è nuovo in classe a relazionarsi con i docenti e con gli altri studenti.
Proprio i ragazzi affermano che «l’uso di questi dispositivi può migliorare lo studio e l’apprendimento. E’ molto comodo avere tutti i libri sempre a portata di mano, ovunque ti
trovi, senza dover sopportare il peso eccessivo della cartella stracolma di testi. Ma per far sì che siano veramente efficienti bisogna abituarsi al loro utilizz».

E’ difficile dare un giudizio in questo momento, ma dopo 4 mesi di scuola, i risultati di queste enormi novità sembrano abbastanza positive.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2013
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