Ultimi “botti” per la campagna elettorale
Maroni e Ambrosoli hanno chiuso entrambi a Bergamo la lunga sfida per il governo della Regione. Toni e contenuti diversi per i due candidati di una competizione che si annuncia all'ultimo voto
“Sono stato in tutte le contrade della Lombardia per ascoltare la gente e ho deciso di candidarmi per governare la nostra bellissima regione. Voi la lascereste guidare da uno come Ambrosoli che non ha nemmeno la patente A? Dietro a me non c’è nessuno. Lui ha sulle spalle il corvo Bersani e adesso è venuta fuori anche la mummia Prodi, mortadella. Io non voglio lasciare la Lombardia Vendola e alla Cgil”.
Roberto Maroni ha chiuso la campagna elettorale a Bergamo, ma prima ha voluto salutare la sua gente, dove, come lui stesso dice, ha le sue radici. Nel suo discorso ha ribadito i due punti forti della sua campagna: il 75% delle tasse restino in Lombardia e venga istituita una macroregione.
Toni molto diversi quelli usati da Alessandro Alfieri, capolista del Pd, che un’ora prima ha presentato il bilancio della sua campagna elettorale. “Ho mantenuto l’impegno che mi ero dato: ascoltare tutti i 141 comuni della provincia. Un video racconta il viaggio. Ho percorso 4500 km di strade iniziando il 7 gennaio dai piccoli centri del Nord: Dumenza, Curiglia, Agra e Pino. Un’esperienza meravigliosa che mi ha permesso di conoscere tante nuove persone e realtà sociali ed economiche. Via via che il viaggio procedeva, mi chiamvano in tanti per andare anche da loro”.
Umberto Ambrosoli era anche lui a Bergamo con i candidati del territorio e Pisapia, sindaco di Mialno. “Ci siamo! – Ha usato come slogan il candidato del centrosinistra – Il cambiamento lo porteremo su, al 36esimo piano. Voglio una Regione che abbia nel suo presidente una figura di coordinamento, e nei cittadini i protagonisti del successo. Siamo stati in tutta la Lombardia incontrando 500 Sindaci, che chiedono, come gli imprenditori, di liberare le energie lombarde. Vi invito a considerare la scheda elettorale che avrete in mano nei prossimi giorni come uno specchio. Questo è il momento ultimo per decidere se proseguire nel vecchio o approdare al nuovo”.
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