Una discarica abusiva in meno, vi sorgerà un centro sportivo
L’annuncio della Regione Lombardia: oltre 2 milioni di finanziamento per far rivivere l’ex area industriale Ginori. Evitata una maxi multa europea
Una ferita per il territorio, una maxi multa di 500 milioni in arrivo dall’UE. Due problemi che pesano come macigni e che probabilmente verranno rimossi grazie al finanziamento della Regione Lombardia presentato oggi a Varese al “Pirellino” con l’obiettivo di far rinascere un’area industriale un tempo fiore all’occhiello della produzione ceramica di Laveno Mombello (foto dalla pagina facebook di "Laveno Mombello e dintorni"). Oltre due milioni di euro sono stati erogati da Regione Lombardia per rimettere a nuovo – bonificare – circa 30.000 metri quadrati (di un’area industriale compressiva di 70.000) che si trovano da lungo tempo in stato di degrado. Si tratta in verità di una discarica abusiva, descritta senza mezzi termini dal sindaco di Laveno Mombello Graziella Giacon e dall’assessore all’ambiente della regione Leonardo Salvemini: i terreni sottostanti verranno depurati di fanghi contenenti metalli e in special modo piombo. Una vicenda, quella della ex ceramica di via XXV Aprile, che intreccia il declino e la tragica fine segnata da un tracollo economico di un’azienda “rianimata” coi risparmi dei dipendenti (la Pozzi-Ginori infatti nel 1987 passava sotto la gestione della Ceramica Industriale di Laveno Verbano società cooperativa a r.l., costituita da alcuni dipendenti della Pozzi-Ginori poi posta il liquidazione; cooperativa proprietaria dell’area e composta da 140 soci che ancora vantano crediti) col mancato rispetto delle più elementari norme ambientali. Situazione grave, tant’è che sulla discarica la stessa Unione Europea accese i riflettori con una procedura di infrazione comunitaria dal 2007, poi ribadita anche nel 2011: pena, stabilita dalla Corte di Giustizia
Europea contro lo stato italiano, di una maximulta di milioni di euro, soldi che gravavano come una spada di Damocle sulle casse statali.
L’operazione è dunque questa: la Regione Lombardia finanzia per 2,29 milioni di euro (che si sommano ai 200 mila già erogati per la messa in sicurezza dell’area) che permetteranno entro il prossimo 30 giugno di bonificare l’area (il sindaco Giacon assicura che comunque entro la fine dell’anno l’operazione sarà conclusa). Il pgt identifica l’intero perimetro, appunto di 70.000 metri quadrati, come “area per la realizzazione di impianti sportivi”: «In questo modo – ha affermato l’assessore Leonardo Salvemini (nella foto assieme al sindaco Giacon) – l’area verrà restituita al mercato tramite la bonifica». L’ex ceramica così bonificata potrà venir acquistata da privati e col ricavato rifondere i soci della cooperativa e ripagare la Regione del finanziamento erogato (fatto, questo, che spetterà al Comune di Laveno Mombello, ente a cui il finanziamento è tecnicamente diretto, che vanta sull’area un privilegio speciale).
Inutile sottolineare le parole di soddisfazione da parte del sindaco Giacon (“catastrofe evitata”), ma anche per bocca del presidente di comunità montana valli del Verbano Marco Magrini, presente all’incontro che ha descritto Laveno come “città a vocazione sempre più verde” dopo la realizzazione della pista ciclabile e il ritrovamento, qualche settimana fa, di reperti archeologici nella torbiera di Mombello.
«La Lombardia è un territorio ricco dal punto di vista industriale ma i cui nodi, generati soprattutto nel corso degli anni ’70 e ’80, stanno oggi venendo al pettine – ha concluso l’assessore Salvemini – . Non è, questo di Laveno, il caso in questione: ma qualora dovessero in futuro e in circostanze analoghe attivarsi azioni penali relative ad attività pregiudizievoli, Regione Lombardia non esiterà a costituirsi parte civile».
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