Acqua pubblica, il M5S ribadisce: no alla scelta della Provincia
Il Movimento dissente dal percorso scelto e critica il presidnet galli: "affermazioni quali...'come si vedrà nel dettaglio più avanti' non sono più ammissibili"
Riceviamo e pubblichiamo
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua il Movimento 5 Stelle risponde
alle repliche nebulose del Presidente della Provincia, Dario Galli, e conferma la
sua linea di azione in merito.
Il Movimento 5 Stelle della Provincia di Varese, a sostegno dei Comitati per l’Acqua
Bene Comune, ribadisce la sua contrarietà a quanto affermato dal Presidente della
Provincia di Varese, Dario Galli.
L’unica forma gestionale coerente con l’esito referendario del Giugno 2011 e, quindi,
con il volere del Popolo Italiano (anche di quello residente al nord, per essere chiari
fino in fondo) è quella attuabile tramite un’Azienda Speciale per la gestione del Servizio
Idrico Integrato.
Solo ed esclusivamente tale Ente (di diritto pubblico) avrebbe, infatti, come fine il
perseguimento del pareggio di bilancio (art. 114 comma 4 del Testo Unico Enti Locali)
e, di conseguenza:
1) prevedrebbe l’obbligo di ripianamento di eventuali perdite di esercizio da parte
dei Comuni, responsabilizzando, di fatto, gli Enti Locali sulla gestione corrente
2) non prevedrebbe alcuna altra forma di remunerazione del capitale investito
L’Azienda Speciale sarebbe, inoltre, garanzia di trasparenza nei confronti dei Cittadini in
quanto ogni decisione gestionale dovrebbe necessariamente essere esposta e valutata
dall’Ente che l’avesse adottata, Consiglio comunale o provinciale che fosse (art. 114
comma 6 e 8 del Testo Unico Enti Locali)
La partecipazione di utenti, lavoratori e cittadinanza attiva sia negli organi societari che
nel controllo della gestione, sarebbe, infine, favorita dalla natura pubblica dell’Azienda
Speciale.
Al contrario, come già ampiamente argomentato, con l’adozione di
capitali, come di fatto sarebbe una società S.r.l. “in house”:
a) Gli organi societari agirebbero in autonomia e il controllo o la partecipazione
degli enti locali avverrebbero normalmente “a posteriori”, spesso senza un reale
coinvolgimento da parte degli enti sull’andamento societario.
b) i bilanci, inoltre, non passerebbero più dal Consiglio Comunale/Provinciale e non
potrebbero essere controllati dalle minoranze, che potrebbero semplicemente
fare delle domande nei question time dedicati.
c)Non essendo i Comuni obbligati a ripianare le perdite di esercizio,
aumenterebbe, di fatto, la probabilità di inefficienza e si ridurrebbe il senso di
responsabilità e di controllo degli Enti Locali stessi, col forte rischio che le perdite
di esercizio aumentino e vengano poi ripianate dagli utenti attraverso l’aumento
della tariffa o direttamente dai Comuni (soci) a danno dei cittadini contribuenti
Per concludere, affermazioni quali “…come si vedrà nel dettaglio più avanti” non
sono più ammissibili: la trasparenza delle decisioni e la chiarezza dei dettagli devono
essere imperativi da attuare fin da subito, anziché impedire a cittadini e associazioni di
accedere alle sale della Conferenza .
Pertanto, il MoVimento 5 Stelle ribadisce la necessità che la Conferenza dei Comuni del
giorno 28 febbraio u.s. venga annullata per palesi errori procedurali di convocazione e
manifesto tradimento della volontà di 27 milioni di italiani!
Movimento 5 Stelle Varese – Busto A. – Gallarate – Somma L. – Tradate – Saronno
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