“Al Business Game emergono i ragazzi con più intuito”
La professoressa Grazia De Maria partecipa con i suoi ragazzi dalla prima edizione nel 2004 e sottolinea un dato particolare: "A vincere non sono sempre quelli che hanno voti migliori in classe"
Grazia De Maria (54 anni, al centro nella foto) è un’insegnante di economia aziendale dell‘Istituto Tecnico "Primo Levi " di Bollate. Dal 2004 partecipa con le sue classi al Business Game portando sempre una squadra in finale, che quest’anno si svolgerà il 15 marzo. La docente è una vera e propria fan di questo gioco tanto da inserirlo direttamente nel programma della sua materia: «E’ un’occasione importante che i ragazzi hanno per "fare" e credo che sia meglio di una qualsiasi visita in azienda, dal punto di vista pratico – spiega – la scuola italiana non offre opportunità di questo tipo e, dunque, questa iniziativa della Liuc è un importante tassello nella stessa offerta formativa delle scuole che vi partecipano». Secondo la prof il Business Game va a colmare una lacuna nella formazione dei ragazzi.
Dal 2004 al 2012 ha sempre partecipato con le sue classi e due volte i suoi ragazzi hanno anche vinto: «Sì, nel 2006 e nel 2012 siamo arrivati primi – racconta – più qualche altro buon piazzamento. Sono contenta che i miei ragazzi ben figurino a questa competizione». E’ il frutto di un lavoro che inizia prima: «Ormai il Business Game fa parte delle attività scolastiche quindi c’è una parte di lezioni proedeutiche ad affrontare la competizione – prosegue nel racconto – ad inizio di ogni anni i ragazzi mi chiedono se anche quest’anno si partecipa al gioco». I ragazzi si divertono, fanno gruppo e tirano fuori una buona dose di intuizione: «Quello che ho notato è che emergono sempre gli studenti meno brillanti in classe – racconta – nel Business Game possono tirar fuori la loro intuizione e la mettono al servizio della squadra».
Proprio questa particolarità fa in modo che la professoressa creda fortemente in questo gioco: «Se non ci fosse questa opportunità – spiega – questi studenti non potrebbero dimostrare la loro praticità, una caratteristica importante per un aspirante manager: saper prendere la decisione giusta pesando l’intuito e la conoscenza dei dati a disposizione». Ma il gioco negli anni è cambiato e, secondo la professoressa, non per forza in meglio: «Sicuramente ora è più accessibile – conclude – ma nelle prime edizioni i ragazzi dovevano sforzarsi di più eseguendo i vari passaggi manualmente. La versione attuale è certamente più accattivante per i ragazzi, la semplificazione apportata apre la possibilità di partecipare anche ai liceali e questo non è un fattore negativo».
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