Caccia agli sprechi al Circolo. Per evitare tagli di personale

Entro fine marzo, il direttore Bravi dovrà presentare il piano di attività per il 2013. Dovrà tenere conto di minori entrate per un milione da destinare al personale

Un milione di euro di tagli nel capitolo personale e 400.000 per le consulenze esterne. È il mandato del direttore generale dell’azienda ospedaliera di Varese Callisto Bravi, in base alla spending review che impone sacrifici all’intero comparto sanitario.
Non solo beni e servizi ma anche costi di gestione. La situazione non è rosea: in corsia si è già allo stremo, con turni di riposo saltati e ferie non godute. Alcuni contratti a termine del settore infermieristico non sono stati rinnovati mentre è stato ridotto il numero degli addetti ai “pedonaggi”. Sforbiciate sono già state decise nel settore “pulizie” e altre sono in vista.
 
« Il compito è complesso – non nasconde il dottor Bravi – e mi sono dato tutto il mese di marzo per parlare con i diversi dirigenti e capire come procedere. Prima di qualsiasi decisione voglio conoscere i carichi di lavoro e l’organizzazione. Ci sono ampi margini di miglioramento gestionale e di ottimizzazione delle risorse. Rispetto a Milano c’è una minor cultura organizzativa e su questo dovremo lavorare. Sono, però, anche interessato ad ascoltare progettualità di sviluppo, idee nuove perchè si procede sempre verso una crescita».
 
Vittima della spending review, per esempio, è uno degli addetti al servizio di pedonaggio: « Siamo passati da 53 addetti a 52. Bisogna, però, impegnarsi per un utilizzo ottimizzato di queste figure: ci sono ancora episodi di cattivo uso come quando si chiede un intervento e si dimentica di disdirlo perchè è subentrata una variazione. Occorre maggiore attenzione da parte di tutti al lavoro collettivo. Quanto agli infermieri, io ho rinnovato almeno fino a marzo, tutti i contratti in scadenza. Non potevo interrompere un pubblico servizio… ».
 
il dottor Callisto BraviMiglioramenti, per esempio, il dottor Bravi li vede nella richiesta di esami radiologici: « Attualmente i reparti chiamano per fissare un esame per il proprio ricoverato . In questo modo, però, si costringe il personale a fare compiti di segreteria e stare al telefono: se tutti avessero a disposizione le agende, potrebbero intervenire direttamente sia per prenotare sia per disdire. La sottoutilizzazione delle apparecchiature a causa di mancate disdette è una delle principali cause di inefficienza: tutti dovrebbero essere più responsabili e attenti ai bisogni della collettività. Se io libero l’appuntamento a cui non posso andare, permetto a chi ha bisogno di avere prima l’appuntamento…»
 
Sul fronte delle pulizie, la riduzione delle attività avverrà in settori non nevralgici dell’attività sanitaria: « Stiamo parlando degli uffici amministrativi, spazi comuni, i vetri. Ecco, le finestre saranno lavate di meno».
 
Il modello che auspica il dottor Bravi, però, ha sviluppi anche territoriali: « C’è l’indicazione a investire maggiormente sul territorio, cioè i medici di medicina generale, per quelle patologie croniche che hanno meno senso in un luogo deputato a risolvere i casi acuti. Penso alla diabetologia, all’ipertensione: l’ospedale dovrebbe rimanere un presidio per le fasi critiche e non per la gestione dei controlli di routine».
 
Qualche intervento si preannuncia anche nei tempi di ricovero: «L’indice di saturazione dei nostri posti letto è elevato. Quindi non penso si potranno avere dei tagli. Piuttosto si dovrà lavorare sui tempi di ricovero, soprattutto quelli pre operatori che, in alcuni casi, sono ancora troppo alti. Sulle dimissioni c’è meno margine  anche perchè stiamo avendo buoni risultati con i posti letto sub acuti, soprattutto a Luino. A Cuasso un po’ meno perchè la gente ha meno voglia di arrivarci».
 
Passato il mese di marzo, ad aprile il dottor Bravi si concentrerà sugli sviluppi futuri dell’azienda ospedaliera: « Sono arrivati 17 milioni di euro per ristrutturare il Circolo. Dobbiamo mettere a punto un progetto che punti sulla ottimizzazione degli spazi. A settembre finiranno i collaudi per il “monoblocchino” e poi si partirà con le gare degli arredi: ora, però, bisogna studiare come disporre i diversi servizi, ampliando l’ottica così da coinvolgere il padiglione d’ingresso di viale Borri, l’attuale nefrologia e dialisi, parte del padiglione centrale. Si studierà una distribuzione che migliori l’efficienza senza doppioni, per esempio, istituendo un unico centro di biologia molecolare, attualmente diviso in tanti piccoli centri legati alle specialità. Partiranno, inoltre, i lavori della nuova psichiatria e verrà trasferita, entro la primavera 2014, l’odontoiatria che si stabilirà con 30 poltrone in un piano della clinica Santa Maria. Per ora, la neuropsichiatria infantile rimane a Velate, perchè non ci sono spazi certi per poterla accogliere né al Circolo né nel futuro ospedale Del Ponte. Infine, ci pendiamo tutto quest’anno per fare “scouting” del futuro chirurgo pediatra. Cercheremo in tutt’Italia per portare a Varese il meglio e continuare a costruire il polo materno infantile». 

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Pubblicato il 03 Marzo 2013
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