Cattaneo: “Sarà un Consiglio più forte e autorevole”

«Non c’è dubbio nella scelta che intendo favorire: un Consiglio regionale autorevole e forte». È in questa frase del discorso di insediamento di Raffaele Cattaneo a presidente che si racchiude la sua idea di assemblea regionale della Lombardia. L’esponente varesino del Pdl è stato eletto alla quarta votazione (49 voti), ovvero quella in cui bastava la maggioranza semplice.
Di fronte ai consiglieri e nei banchi sopra quelli occupati dal presidente Maroni e dalla sua giunta, in poco meno di un’ora di discorso ha tracciato quelli che saranno gli indirizzi della sua presidenza. A partire dalla prima esigenza: «Ridare dignità alla politica». Tre sono i principi ai quali bisogna ispirare l’azione secondo il neo presidente: la sobrietà («il buon esempio deve partire da quest’Aula»); l’ascolto («Basta con la politica che parla e non dice, occorre l’umiltà di saper ascoltare»); i risultati («dimostriamo coi fatti che la politica serve»).
Cattaneo ha sottolineanto poi con forza l’impegno su «giustizia e legalità: serve più cultura della legalità, da non confondere con il giustizialismo. La politica é azione per il bene comune e questa responsabilità non può convivere con nessuna ombra». E qui decide di non aggirare il tema dell’avviso di garanzia che – come altri colleghi di maggioranza e opposizione delle scorse legislature – ha ricevuto a fine 2012. «Se dovessi essere oggetto di una condanna in primo grado le mie dimissioni saranno presentate subito». In tema di legalità, il pidiellino annuncia anche l’intenzione di accogliere la proposta di Maroni di costituire una commissione speciale Antimafia anche in vista di Expo. «Sarebbe un segnale importante se la presidenza di questa commissione potesse andare a un esponente della minoranza, magari proprio a chi si è distinto in questo campo».
Quello che Cattaneo propone quindi a tutti i consiglieri è di «lavorare insieme per restituire prestigio e dignità all’azione di questa assemblea – continua -. Dobbiamo attuare integralmente lo Statuto per riequilibrare il rapporto tra la Giunta regionale e il Consiglio: l’Assemblea deve riqualificare il proprio compito legislativo e rafforzare i compiti di indirizzo politico e di controllo». Molti accenni anche al ruolo delle regioni e delle autonomie, non senza una nota critica. «Abbiamo bisogno di più autonomie, di una società densa, di una nuova stagione che sappia cogliere la proposta della macroregione dentro la prostettiva istituzionale e politica della costruzione di una nuova Europa e non come forma di localismo chiuso ed esasperato».
Sono diverse infine le innovazioni pratiche che Cattaneo intende portare nel lavoro del Consiglio regionale: «Non dobbiamo rimanere chiusi nel palazzo, ma andare nelle piazze, nelle fabbriche, nelle università, nelle associazioni – conclude -. Dobbiamo poi accettare l’umiltà di non conoscere tutto e di dover imparare : penso quindi all’organizzazione di incontri aperti con personalità che ci possano dare contributi. Questo palazzo deve quindi essere una casa aparta e trasparente: dovremo riservare molto tempo agli incontri con i cittadini e consentire loro di avere accesso al palazzo».