Diffamò i carabinieri, indagata Lucia Uva

Citazione dalla procura di Varese per aver indicato le forze dell'ordine come responsabili della morte del fratello Giuseppe. Il senatore Luigi Manconi protesta e afferma che vuole essere considerato correo

Lucia Uva, la sorella di Giuseppe Uva, è indagata per diffamazione nei confronti di polizia e carabinieri. Lo ha rivelato oggi alle 17 il senatore del Pd Luigi Manconi (sociologo e giornalista): «Apprendo che, in questi minuti, Lucia Uva e’ stata raggiunta da una citazione della procura di Varese perché indagata per diffamazione nei confronti di polizia e carabinieri, da lei indicati come responsabili del decesso del fratello Giuseppe, morto a giugno del 2008 nell’Ospedale di Varese, dopo aver passato ore nella locale caserma dei Carabinieri. Qui, secondo quanto affermato da un testimone oculare che avrebbe sentito "urla strazianti", Uva sarebbe stato sottoposto a violenze e ad abusi. Il fascicolo relativo a questa vicenda tragica resta tenacemente e immotivatamente chiuso, mentre il Pm che ne e’ titolare denuncia la sorella della vittima. Ma se Lucia Uva e’ colpevole, io che seguo la vicenda da anni e che conosco bene Lucia Uva, mi dichiaro corresponsabile e correo». 

Secondo quanto risulta alla stessa Lucia Uva, la citazione riguarda la sua partecipazione a una trasmissione televisiva, "Le iene", di due anni fa, in cui pronunciò le parole incriminate. «Sono tranquilla, ci penesrà il mio avvocato» si limita a dichiarare oggi.  
Manconi è coperto da immunità parlamentare, ma segue da tempo il caso di Varese. Era stato anche interrogato dal pm Agostino Abate e aveva reagito denunciando un atteggiamento ostile del pm. Lucia Uva accusa lo stesso pm di aver gestito l’inchiesta in maniera criticabile, poiché ha portato a processo un medico (e due sono invece davanti al gup) e non i carabinieri e poliziotti. Ora Lucia Uva ha ricominciato a far sentire la sua voce perché teme una prescrizione in ordine al fascicolo bis aperto in procura per chiarire eventuali responsabilità delle forze dell’ordine. Il fascicolo contiene la memoria della testimonianza di Alberto Bigioggero, l’amico che era con Beppe quella notte (e che in questi giorni è comparso anche come attore nella fiction sul giornalismo “Mario” di Maccio Capatonda in onda su Mtv). (foto sotto)
Il caso torna di attualità anche alla luce di quanto accaduto ieri a Ferrara, dove un gruppo di sindacalisti del Coisp si è presentato sotto l’ufficio di Patrizia Aldrovandi, la mamma che denunciò in un blog l’uccisione del figlio da parte di 4 poliziotti, poi condannanti in via definitiva. Lucia Uva, Ilaria Cucchi e Domenica Ferrulli, donne testimoni di altrettanti e omonimi casi (la Cucchi è stata candidata con Ingroia, ma non è stata eletta), denunciano la vicenda di Ferrara come un caso di «stalking istituzionale». Nel 2011 i poliziotti e i carabinieri coinvolti nella vicenda di Varese denunciarono già Lucia Uva, assistiti dall’avvocato Luca Marsico, ex vicepresidente della Provincia e oggi divenuto consigliere regionale del Pdl.

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Pubblicato il 28 Marzo 2013
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