E adesso i debiti della Pa diventano 91 miliardi

La stima a fine 2011 è della Banca d'Italia. La stima a fine 2011 è della Banca d'Italia. Mauro Colombo (Confartigianato): «Non è chiaro nemmeno come quei debiti siano ripartiti»

Sul Corriere della sera del 22 marzo scorso Federico Fubini aveva scritto che nessuno in realtà conosceva l’entità esata dei debiti commerciali della pubblica amministrazione e che i 70 miliardi preventivati altro non erano che il frutto di un sondaggio a campione. Pochi giorni dopo, il vicecommissario europeo, Antonio Tajani (Pdl), in un’intervista a Radio24, spiegava come una quota di quei  «70-80 miliardi di debiti» della pubblica amministrazione potevano essere ripartiti sul deficit. Come se 10 miliardi di euro in più non fossero un problema per un Paese in recessione da anni.

Il Sole 24ore di venerdì 29 marzo parla di 91 miliardi di debiti della Pa, stima aggiornata dalla  Banca d’Italia alla fine del 2011.
Nel frattempo, il governo ha sbloccato 40 miliardi di euro in favore degli enti locali, così ripartiti: 19 miliardi a Comuni e Province, di cui almeno 12 nel 2013. Alla sanità andranno 14 miliardi, inclusi i 9 del 2014 e allo Stato 7 miliardi: 3,5 nel 2013 e 3,5 nel 2014. La precedenza dei pagamenti sarà data allle imprese e poi alle banche.
 «Oltre alla cifra complessiva non è nemmeno chiaro – commenta Mauro Colombo, direttore di Confartigianato Imprese Varese – come quei debiti siano suddivisi tra i diversi settori e sopratutto a quanto ammontino i debiti verso le banche, quelli nei confronti dei grandi appalti e quelli verso le piccole imprese».

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Pubblicato il 29 Marzo 2013
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