Elcon, Farisoglio ribadisce: “Basta col polo chimico”
Il primo cittadino di Castellanza relaziona ai consiglieri legnanesi sulla vicenda dell'impianto di trattamento rifiuti chimici che la società israeliana vorrebbe realizzare nella ex-Montedison: "Pensiamo a variante del Pgt"
Il caso Elcon entra nella commissione territorio e politiche sovracomunali di Legnano ed è il sindaco di Castellanza Fabrizio Farisoglio a fare il punto della situazione ai consiglieri della città del Carroccio: «Siamo ad un punto cruciale e dobbiamo dire con chiarezza che d’ora in poi in quel sito non si insedieranno impianti di tipo chimico – ha detto ai consiglieri – stiamo agendo su tre fronti: quello politico, quello ambientale e quello urbanistico». Il sindaco di Castellanza, città che ospita buona parte degli impianti del polo chimico ex-Montedison, è stato molto chiaro sulla posizione che la sua amministrazione ha intenzione di prendere a partire dalla prossima conferenza dei servizi che si riunirà a fine maggio.
«Stiamo preparando le osservazioni che presenteremo, nuovamente, alla Regione Lombardia perchè non sono state superate – spiega Farisoglio – Elcon ha presentato un progetto che ha delle lacune importanti: ad esempio il percorso indicato per i camion che entreranno e usciranno dal polo prevede il passaggio dal centro di Castellanza, la distanza insufficiente di una parte dell’impianto dal cimitero, la mancanza di un piano di recupero industriale sulle aree contermini a quelle interessate da Elcon, l’opposizione di gran parte della popolazione residente intorno al polo chimico». Farisoglio, con l’ausilio dell’architetto Pisoni dell’ufficio tecnico del Comune, ha anche ipotizzato la possibilità di effettuare una variante urbanistica sull’intero polo chimico partendo dal fatto che le aree residenziali hanno ormai attorniato la ex-Montedison: «E’ chiaro che quell’area non ha più le caratteristiche perchè si possa proseguire con questo tipo di insediamenti – ha detto il primo cittadino castellanzese – per questo stiamo seriamente pensando ad una variante che metta la parola fine agli insediamenti di tipo chimico (come aveva già anticipato Varesenews, ndr). Il problema sorgerebbe nel momento in cui la Regione conceda l’autorizzazione integrata ambientale che andrebbe a sostituire automaticamente il pgt su quell’area».
Quasi come dire che anche questa strada potrebbe essere sbarrata. Dopo Farisoglio hanno parlato anche alcuni tecnici ed esperti nominati dai vari gruppi consiliari del consiglio legnanese: il professor Marco Caldiroli di Medicina Democratica, che ha contestato l’intero processo produttivo che Elcon vuole utilizzare per il trattamento dei rifiuti chimici, Bruno Monhurel che ha parlato delle falde acquifere e dei rischi che corre la falda più profonda a causa del polo chimico, Walter Mason che ha relazionato su alcuni dati relativi alla quantità di rifiuti che verranno trattati. L’appello finale ai consiglieri di Legnano è dello stesso sindaco Farisoglio: «Se si cambierà la destinazione dell’area resterà il grande problema della bonifica di un’area grande 130 mila metri quadri, che fa parte della lista di 36 siti sensibili a livello nazionale e che non potrà essere solo un problema di Castellanza».
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