Formigoni: “Lascio una Lombardia con i conti in ordine”

Relazione di fine legislatura per il presidente uscente. E sulla nomina di un "laico del Pdl" alla Sanità: «CL non ha avuto nessuna influenza nella sanità lombarda in questi anni»

Conti in ordine, obiettivi realizzati o in cantiere, elegi da "enti terzi". È questa la Lombardia che Roberto Formigoni dichiara di lasciare dopo 18 anni di governo al suo successore, il neo eletto Roberto Maroni. «Per agevolare l’insediamento del nuovo presidente e della giunta – spiega Formigoni in quella che dovrebbe essere la sua ultima conferenza stampa da presidente – nel corso degli ultimi mesi, quindi prima di conoscere l’esito del voto, abbiamo voluto una dettagliata ricognizione dello stato di avanzamento del Programma regionale di sviluppo. Dopo 18 anni di governo e politiche anche da qui appare chiara una gestione che ha raggiunto gli obiettivi che ci eravamo proposti. Ad esempio, avevamo previsto 658 milioni di euro di investimenti: sono stati realizzati e completamente autofinanziamenti anche nell’anno della crisi. Un ottimo uso delle risorse».
Ma Formigoni non cita solo relazioni interne (quella approvata dalla giunta è già disponibile sul sito), ma anche voci provenienti da "enti terzi": Corte dei Conti, Moody’s (agenzia di rating) e Deloitte & Touche (agenzia per la verifica di bilanci aziendali). Centinaia di pagine, come mostra ai fotografi, in cui sono contenute analisi dettagliate degli obiettivi e dei conti dell’ "azienda Regione", comprese aziende sanitarie, aziende ospedaliere e società partecipate. «Moody’s ha certificato un rating superiore a quello della Repubblica italiana – dichiara Formigoni, che cita sempre virgolettati riportati dai vari rapporti -. Siamo l’unica regione europea in questa situazione». E se la Corte dei Conti dichiara «apprezzamento per l’operato del comitato dei controlli regionale con verifiche puntuali ed approfondite» («dopodichè – ammette lo stesso Formigoni – sappiamo che non esiste un sistema di controllo perfetto»), Deloitte & Touche «ribadisce gli elementi di virtuosità e ci permette di affermare in maniera formale che lasciamo un bilancio con i conti in ordine, con una situazione di equilibrio, senza buchi».
Conti a posto, ma adesso in Lombardia c’è da guardare al futuro, anzi al presente con la formazione della nuova giunta di cui il Pdl occuperà la metà dei posti. Già sicura la nomina di un pidiellino alla sanità e quasi certamente sarà della componente "laica" del partito (il più accreditato è il nome di Mario Mantovani, ndr). Un "problema", per Formigoni, chiede un giornalista alludendo all’esclusione di Comunione e Liberazione? «CL non ha mai avuto nessuna influenza nella sanità lombarda in questi anni – risponde il presidente uscente -. Abbiamo governato prendendoci noi le responsabilità, per il resto la cosa certa è che l’assessore sarà del Pdl. Sarà un laico? Mantovani è battezzato e va a messa appena può… ».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Marzo 2013
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