Gli studenti preferiscono il liceo. Ma non classico
La Provincia ha analizzato le scelte dei ragazzi di terza media: il liceo è sempre al primo posto, seguito da tecnici e professionali. Ma la Riforma ha modificato le aspirazioni
È in aumento l’esercito dei "primini" alle scuole superiori statali, in tutto sono 9266 circa 600 in più rispetto al 2012.
Il dato si giustifica sia per il maggior numero di studenti in uscita dalla terza media rispetto allo scorso anno ( 280 in più del giugno 2012) sia per il sensibile calo di iscrizioni alle scuole paritarie complice la crisi economica. Da non sottovalutare, però, nemmeno l’incremento dei ragazzi "da fuori provincia": 100 in più del 2012, cioè 1600.
Dall’analisi dei dati, però, emerge anche il cambiamento di aspirazioni tra i quattordicenni: mentre anni fa il liceo classico riscuoteva molti consensi, oggi attraversa un periodo di appannamento che giustifica il generalizzato calo di iscrizioni sul territorio. Da qui l’idea della Provincia di portare alcune modifiche al piano dell’offerta territoriale: « Dal prossimo anno – ha spiegato l’assessore all’istruzione della Provincia Alessandro Bonfanti – si potrebbe valutare di trasformare il liceo classico dello Stein di Gavirate in un percorso liceale umanistico, così da sgravare un po’ il Manzoni di Varese che ha crescenti problemi di accoglienza». La soluzione in extremis per i 51 "esodati" dal Manzoni e recuperati solo dopo un intervento di Provincia e Ufficio scolastico andrà governata meglio dal prossimo anno.
In base ai dati numerici delle iscrizioni chiuse il 28 febbraio scorso, il nostro territorio conferma le sue tendenze: la scelta liceale è quella più gettonata (40,4% ) seguita da quella tecnica (31,5%), da quella professionale ( 14,2%) e da quella dei centri di Formazione regionali ( 13,9%).
All’interno di ogni categoria, però, si notano il crescente interesse per le scienze umane e la sua articolazione economico-sociale, e l’interesse per il linguistico a fronte di un sensibile calo per lo scientifico (-0,8%) e per il già citato classico, al suo minimo storico con il 3,5% delle iscrizioni. Tengono, invece, artistico, musicale e coreutico ancorati, però, a un sistema di selezione in ingresso.
Nuovi consensi si registrano anche nel settore tecnico dove a fronte di un crescente interesse per il settore turistico è allarme per il crollo dei "geometri" che hanno perso 40 iscrizioni. Tra gli indirizzi tecnologici crescono informatica e telecomunicazioni ed elettronica ed elettrotecnica mentre stenta "meccanica, meccatronica ed energia, ambiti dove, paradossalmente, è più facile trovare occasioni di lavoro.
Nessuna novità tra gli indirizzi professionali dove la parte del leone spetta all’enogastronomia, seguita da acconciature ed estetica, mentre languono i servizi commerciali, i servizisocio sanitari e, soprattutto, la manutenzione e assistenza tencnica.
Dati che, pur confermando il trend degli ultimi anni, vanno riletti ad anno iniziato, quando si potranno conteggiare sia gli effettivi promossi di terza media, sia gli eventuali bocciati delle prime ma, soprattutto, la scelta di cambiare istituto in corso d’anno. Tutti elementi che variano anche pesantemente le condizioni di partenza: si tratta spesso di travasi dai licei agli istituti tecnici e da questi ai professionali. Numerose, però, sono anche le scelte di cambiare indirizzo ( da classico a linguistico o artistico, per esempio) o scuola. La fotografia della situazione è contenuta sul sito della Provincia di Varese che monitora vari aspetti compresi come l’andamento della popolazione studentesca nel corso degli anni. ( leggi anche la tabella degli iscritti per tipologia scolastica relativa all’anno in corso).
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