Il Sestante ha una nuova casa (e funziona)
Nel febbraio 2012 il fotoclub gallaratese abbandonò la storica sede di via Mazzini, pericolante per un'infiltrazione d'acqua. A distanza di un anno, la sede di via San Giovanni Bosco è un vero spazio culturale
Uno spazio espositivo luminoso, con i divanetti al centro che invitano a sostare, a vivere un luogo di cultura e d’incontro. La "nuova" sede del Sestante è in via San Giovanni Bosco e in pochi mesi dall’apertura sta diventando un bel punto di riferimento, che sempre più incuriosisce anche chi passa quasi distrattamente in zona, magari per entrare a passeggiare nel centro storico. «Un anno fa il Sestante lanciava l’appello per una nuova sede» ha ricordato domenica il presidente del Sestante Massimo Pinciroli, all’inaugurazione della mostra "Itaca". «A distanza di un anno abbiamo una bella sede che ci consente di promuovere diverse iniziative, al di là dei corsi».
La vecchia sede del Sestante stava in via Mazzini, all’ingresso di un antico cortile in gran parte ormai abbandonato (nella foto a destra): tre stanze a cui il fotoclub – nato nel 1963 – era affezionato, ma che furono abbandonate dopo che un allagamento ai piani superiori aveva reso pericolante il solaio (sia detto per inciso: l’edificio di via Mazzini in futuro sarà in gran parte abbattuto, salvaguardando solo la facciata). Il fotoclub ha trovato casa nell’edificio di proprietà comunale in via San Giovanni Bosco prima in modo provvisorio, poi dallo scorso agosto in modo ufficiale e permanente.
Dall’estate scorsa in avanti, grazie al grande impegno di alcuni soci, il vecchio salone è diventato in poco tempo un vero spazio espositivo, che ha iniziato dall’autunno ad ospitare gli eventi, dalla mostra sociale 2012 a quella itinerante su Yamamay, passando per le serate a tema. La posizione centrale della sede, proprio all’ingresso della zona pedonale e a due passi da un altro spazio sociale frequentato com’è la sede della Pro Loco, attrae anche chi è di passaggio, quando nel weekend le mostre sono aperte anche nel corso del giorno. L’ultima prova, appunto l’inaugurazione della mostra "Itaca", domenica 3 marzo, visitata da diversi ospiti, capitati anche casualmente all’evento.
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