L’assessore mamma: “Scorretto dover scegliere tra figli e politica”

Claudia Grossi riflette sul "no" di un consigliere alla sua richiesta, in consiglio comunale, di anticipare tre ordini del giorno per motivi famigliari

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Claudia Grossi, assessore alla cultura del comune di Angera. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stata messa al voto la sua richiesta di anticipare alcuni punti all’ordine del giorno per motivi personali. Proposta che ha ottenuto il consenso della quasi totalità dei consiglieri ma il voto contrario di uno. L’assessore, mamma di un bambino di pochi mesi, motiva le ragioni della sua richiesta e invia una riflessione sulla difficoltà di conciliare le dinamiche famigliari con l’impegno politico. La sua posizione è sostenuta dal sindaco Magda Cogliati e dalla consigliera comunale Federica Della Chiesa. «Il valore delle donne nelle istituzioni è fondamentale – commenta il sindaco -. Favorire la loro presenza significa anche compiere gesti di buon senso come quello proposto dall’assessore Grossi». 

Vorrei ringraziare i consiglieri Marco Brovelli, Alfredo Diano, Alessandro Paladini Molgora, Giulio Alessandrini, Luca Amalfitano, Davide Coghetto, Federica Della Chiesa, Fabio Ponti, Luca Tonella ed il Sindaco Magda Cogliati che nella seduta di consiglio comunale del giorno 27 febbraio u.s. hanno votato a favore dell’anticipazione degli ultimi tre punti all’ordine del giorno (ove erano previsti dibattito e voto) lasciando la discussione delle interrogazioni per ultimo. Questo, su mia proposta, per permettermi di allontanarmi dall’aula in caso ne avessi avuto la necessità.
Il 29.09 è nato il mio secondo bambino e dalla settimana successiva ha partecipato alla vita comunale accompagnandomi nelle riunioni di giunta (comprese quelle della giunta del Sistema Bibliotecario dei Laghi a Laveno), al lavoro in Ufficio Cultura/Biblioteca e nei precedenti consigli comunali (16 e 23 novembre).
Nell’ultima seduta del 27.02 purtroppo non ho potuto portarlo con me a causa di una brutta bronchite ed il bimbo è ancora allattato esclusivamente da me, al seno.
Non voglio paragonarmi all’Europarlamentari Licia Ronzulli e Catherine Stilher che si presentarono nell’aula plenaria di Strasburgo con le loro bimbe neonate portate in fascia, il loro impegno è stato di gran lunga più importante del mio, ma mi piace ricordare come nel piccolo e nel grande quotidiano si cerchi di conciliare al massimo la vita lavorativa, politica e familiare.
Ringrazio anche il consigliere Vittorio Ponti che invece ha espresso parere contrario all’anticipazione dei punti in votazione. Lo ringrazio perchè è grazie a questi ostacoli che aumentano la volontà e l’impegno delle donne, troppo spesso costrette a scegliere tra casa e lavoro, principalmente a causa di una politica di separazione che ha sempre relegato le donne al ruolo di madri e mogli, assegnando agli uomini ruoli sociali più attivi.
Anche oggi, nel 2013, nell’era delle pari opportunità, le donne faticano a conciliare famiglia e carriera e si trovano costrette a scegliere l’una a scapito dell’altra o viceversa.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Marzo 2013
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