La Champions è del Vakifbank
Trionfo della squadra di Giovanni Guidetti nella finalissima di Istanbul: annientato il Rabita Baku in tre set. Brakocevic e Sonsirma protagoniste assolute. Premio individuale anche per Maren Brinker
Trionfo per Giovanni Guidetti e per il suo Vakifbank nella finale di Champions League disputata a Istanbul. La squadra turca ha conquistato il trofeo proprio nella "tana" dei nemici del Galatasaray, annientando su tutta la linea il Rabita Baku di Marcello Abbondanza, che aveva sconfitto la Unendo Yamamay in semifinale. Per il Vakif si tratta del secondo successo nella massima competizione europea dopo quello del 2011, sempre sotto la guida del tecnico modenese: allora era stata una clamorosa sorpresa, oggi l’assoluta consacrazione per l’allenatore che, ad appena 40 anni, si è già affermato tra i maestri della pallavolo continentale. I risultati parlano da soli: con i due successi della final four, il Vakif sale a quota 36 vittorie, su altrettanti incontri disputati in stagione. La finalissima contro il Rabita è un vero capolavoro: annullate le due giocatrici più pericolose della squadra avversaria, la colombiana Montano e la statunitense Akinradewo, la squadra turca sfiora la perfezione in attacco, commettendo appena due errori in tutta la partita. Splendide Gozde Sonsirma e l’opposto Brakocevic, meritatamente premiata come miglior giocatrice delle finali, ma sugli scudi anche Furst e la palleggiatrice Naz Aydemir, alla seconda Champions consecutiva dopo quella vinta con il Fenerbahce.
Impressionanti, in generale, l’intensità difensiva e l’applicazione a muro del Vakif, una vera e propria macchina perfetta forse inferiore alle avversarie in alcune individualità, ma praticamente imbattibile a livello di gioco. Nel primo set, trascinata da Furst, la squadra di Guidetti vola subito sull’8-4, poi sigla il 12-7 con Glinka e il 17-10 grazie a un errore dell’evanescente Montano; tra le azere si fa viva solo Cruz per il 20-15, ma subito dopo ci pensa Brakocevic a chiudere sul 25-17. Nel secondo set il Rabita prova a reagire proprio con un ace della portoricana (4-6) ma basta un attimo al Vakif per riportarsi avanti 12-10 con Glinka. La squadra turca tiene a distanza le avversarie con Brakocevic (18-15) e allunga definitivamente grazie a un gran muro di Naz (22-18) prima di chiudere sul 25-20. Il terzo set è il più combattuto: il Rabita finalmente riceve bene e prende le misure anche a muro, passando al comando sul 6-9 (ace di Skorupa). Cruz con due errori concede l’11-11 e si procede punto a punto: 13-15, 16-17. Altri tre errori consecutivi della squadra di Baku rimandano avanti il Vakif 20-18, poi Glinka firma il 22-19; Rabadzhieva prova a metterci una pezza (22-21), ma Brakocevic si procura tre match point. I primi due vengono annullati, sul terzo chiude meritatamente il capitano Sonsirma.
A fine gara assegnati i premi individuali: Jovana Brakocevic (Vakif) è la miglior giocatrice, ma c’è un trofeo anche per la Unendo Yamamay grazie a Maren Brinker (foto CEV), miglior servizio delle finali. Premiate anche Calderon (Galatasaray) come miglior attaccante, Krsmanovic (Rabita) per il miglior muro, Guresen (Vakif) come miglior libero, Sano (Galatasaray) come miglior ricevitrice, Naz (Vakif) come miglior palleggiatrice e Montano (Rabita) come miglior marcatrice.
Finale
Vakifbank Istanbul-Rabita Baku 3-0 (25-17, 25-20, 25-23)
Vakif: Sonsirma 10, Guresen (L), Brakocevic 14, Glinka 12, Gurkaynak 1, Hocaoglu ne, Onal, Toksoy 5, Furst 11, Uslupehlivan ne, Naz Aydemir 5, Kimura. All. Guidetti.
Rabita: Rabadzhieva 6, Grun, Skorupa 2, Krsmanovic 5, Montano 13, Cruz 10, Castillo (L), Fomina ne, Golubovic ne, Starovic, Akinradewo 9, Zhukova 1. All. Abbondanza.
Arbitri: Rodriguez Jativa (Spagna) e Gradinski (Serbia).
Note: Spettatori 7000 circa. Vakif: battute vincenti 1, battute sbagliate 9, attacco 54%, ricezione 52%-28%, muri 6, errori 14. Rabita: battute vincenti 4, battute sbagliate 6, attacco 39%, ricezione 57%-41%, muri 6, errori 17.
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