Le imprese del Varesotto più penalizzate nella richiesta del credito

La nostra provincia, secondo una classifica stilata dal "Sole24ore" su dati della Banca d'Italia, ha la maglia nera nel credit crunch (-14,3%). Debellini (BpB-Ubi banca): «Calo degli investimenti e diminuzione del fatturato hanno determinato la contrazione degli impieghi». Barni (Bcc): «Le banche non hanno più margini di manovra»

Per le piccole imprese della provincia di Varese è più difficile ottenere credito dalle banche. È quanto emerge dalla classifica stilata dal "Sole24ore" ed elaborata su dati della Banca d’Italia. Tra il dicembre del 2010 e il dicembre del 2012 i prestiti alle pmi sono diminuiti del 14,3% passando da 2 miliardi e 236 milioni di euro a 1 miliardo e 916 milioni.
In tema di credit crunch soffrono particolarmente anche le province di Pistoia (-13,3%), Macerata (-11,6%), Reggio Emilia (-11,4%), Asti (-11,4%) Monza e Brianza (-11,1%), Como (-10,3%), Vicenza  (-10,6%). A livello nazionale la flessione media dei prestiti alle piccole imprese è del 7,1%, mentre a livello regionale la maggiore contrazione l’hanno avuta le aree più industrializzate: Veneto (-7,7%), Emilia Romagna (-7,5%) e Lombardia (-7,3%).

Flavio Debellini, direttore territoriale di Varese e Tradate della Banca Popolare di Bergamo-Ubi Banca, non si ritrova nella percentuale negativa. «Noi non abbiamo cali di impieghi che raggiungono il livello indicato dal Sole24ore – commenta Debellini -. Sicuramente gran parte del credito è legato al circolante e in molti casi aumenta la quota di liquidità richiesta dagli imprenditori per rispettare impegni presi prima della crisi. Credo però che sia la consistente diminuzione del volume di affari delle imprese ad enfatizzare quel dato. Quindi il calo degli investimenti unito alla consistente flessione dei fatturati determina una dimunizione degli impieghi. Come banca abbiamo fatto iniziative per sostenere la liquidità e dare ossigeno alle imprese e anche per sostenere gli investimenti, come ad esempio i bond di distretto».

Luca Barni
, direttore del Credito cooperativo di Buguggiate e Busto Garolfo, non sembra stupito della maglia nera della provincia di Varese in fatto di prestiti alle piccole imprese. Anche la Bcc, che sul fronte degli impieghi poteva vantare negli anni scorsi il segno più, quest’anno registra un -3%. «È molto importante contestualizzare questo dato – spiega Barni – . È normale che una provincia ad altissima vocazione industriale, in un momento di crisi come questo e in presenza di una generale avversione al rischio da parte delle banche, faccia registrare una performance così negativa sul fronte degli impieghi. Però così corriamo il rischio di dare un’immagine di decadenza del nostro territorio, immagine molto lontana dalla realtà. Fallimenti, protesti, mancati pagamenti, cali di fatturato consistenti sono elementi che messi in relazione alla grande capillarità di imprese determinano la coerenza generale del sistema che oggi viene espressa da quel -14,3 % . La verità è che le banche hanno ben presente il problema, anche perché vivono di credito e quindi sarebbe un atto di masochismo non concederlo, ma i nostri margini di manovra sono sempre più risicati perché nell’ultimo biennio, secondo i dati di Bankitalia, il sistema bancario italiano ha messo a bilancio 20 miliardi di euro di perdita».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Marzo 2013
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