Gaffuri: “Lo stato non deve scomparire dal nostro territorio”
Il consigliere regionale comasco del PD chiede al Ministero della Giustizia di valutare nel dettaglio l’effettiva funzione svolta dalle sedi giudiziarie minori: pensando in particolare a quella di Menaggio
«Lo Stato non deve scomparire dal nostro territorio». Così Luca Gaffuri, consigliere regionale del PD, ha commentato la mozione approvata dal Consiglio regionale con la quale si chiede al Ministero della Giustizia di valutare nel dettaglio la produttività e l’effettiva funzione svolta dalle sedi giudiziarie minori e di considerare le eccezioni che non meritano la chiusura.
«Il voto è arrivato a larga maggioranza su una mozione inizialmente presentata dalla Lega Nord ma modificata in modo sensibile grazie ad un nostro emendamento come gruppo consiliare PD. La nostra opinione – sottolinea Gaffuri – è che il riordino del sistema dei tribunali non debba tradursi in una scomparsa dello Stato dalle aree più o meno periferiche anche del comasco. Parafrasando una frase di Ezio Vanoni, una delle figure più significative del panorama politico degli anni ’50, mi sembra il caso di ricorda che la politica deve ricordarsi di ogni località, anche e soprattutto di quelle più disagiate sempre e non solo quando c’è bisogno oppure quando si viene incontro ad una loro necessità pratica. Ecco perché abbiamo ottenuto di scrivere nella mozione, che si chieda al Ministero di rinunciare ai tagli lineari e di definire dei criteri di merito, che tengano conto delle criticità di alcuni territori, su cui operare la razionalizzazione e riorganizzazione dei tribunali. I tagli lineari non fanno mai un buon servizio ai cittadini e per ridurre gli sprechi è sempre meglio intervenire con criteri oggettivi valutando i singoli casi».
Luca Gaffuri si riferisce soprattutto alla sede distaccata del Tribunale a Menaggio, località al centro di altri ‘tagli’ (dalle poste alla sede INPS) in parte rientrati. «Sul caso menaggino bisogna inoltre sottolineare che per iniziativa di alcuni Comuni è stato proposto a tutti e 53 i paesi del centro lago appartenenti all’ex mandamento di partecipare pro quota al costo per il mantenimento, ad esempio, dell’ufficio del Giudice di Pace, spesa da ripartirsi in proporzione al numero di abitanti di ciascun paese. Una dimostrazione concreta di come lo stesso territorio abbia a cuore la situazione e voglia intervenire per trovare una soluzione a questo problema anche se il tempo stringe».
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