Il tedesco “valcuviano” con l’albergo viaggiante
Si chiama Gunter, ha 58 anni e nell'82 ha comprato un pullman che ha trasformato in una vera e propria casa. Il suo sogno: "fare il giro del mondo"
La storia di Gunter Erhart e del suo pullman si sente raccontare da tempo in valle. Più voci in paese parlano di quel signore tedesco che ogni tanto passa per la Valcuvia con un pullman gigante trasformato in una grande casa. Una storia che, a furia di sentirla, si pensa sia una leggenda metropolitana. Ci abbiamo messo “il naso” a casa di Gunter, ma sopratutto nel suo garage scoprendo che non c’è nulla di inventato. Nonostante la difficoltà di dialogo mezzo in italiano e mezzo in tedesco (entrambi stentati…), è nata una piacevole chiacchierata che ha svelato una storia particolare.
Siamo a Caldana, una piccola frazione di Cocquio Trevisago, dove Gunter Erhart ha una casa da una ventina d’anni e dove tiene il suo “gigantesco pullman”. Lui vive a Kaufering, un piccolo paesino vicino a Monaco di Baviera e viene in Italia una volta l’anno. Fa il meccanico e l’idea di costruire una “casa mobile” è nata molti anni fa da un vecchio desiderio mai realizzato.
«Ho comprato il pullman nell’82 e ho iniziato a trasformarlo in una casa perchè sognavo di partire e fare il giro del mondo. Alla fine non sono mai partito». Sorride, e spiega che il suo in realtà è diventato una specie di albergo mobile: viene affittato per gite di famiglia, per meeting aziendali, per party o viaggi lunghi dei mesi.
Nulla di cui stupirsi considerando che il mezzo ha sei posti letto, una cucina con piccola sala da pranzo, un salottino con veranda, un bagno e un garage che può contenere fino a due moto. Il tutto distribuito su due piani. E non solo. La struttura costruita da Gunter, al secondo piano, ha due parti mobili: il “tetto” della casa si apre davanti e dietro per fare in modo che una della camere da letto si trasformi in uno spazio aperto per mangiare, prendere il sole, guardare il panorama. «Ci ho messo tanti anni a costruirlo e non si finisce mai. La struttura è molto complessa e ha bisogno di manutenzione costante. Io abito in Germania e quando torno qui lo sistemo e poi lo porto con me per affittarlo durante l’estate». Ogni minimo particolare è curato e costruito su misura per uno spazio alto 4 metri, lungo 12 e largo 2,5,. Misure a norma, mi spiega, che permettono al bus di poter attraversare le strade di quasi tutta Europa, anche se non è sempre facile. «A Varese non riesco ad andare, la città è troppo trafficata e le strade strette». Di certo c’è che quando si entra nella “grande casa” si resta affascinati: le grandi vetrate permettono al bus di essere luminoso e arieggiato e l’idea di viaggiare per il mondo con un mezzo così è stuzzicante. Ma come dice Gunter: «Quando andrò in pensione, farò anche io il mio giro». Per avre informazioni sul camper viaggiante www.roadyachting.com.
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