Jannone: “La battaglia legale deve ancora cominciare”
Il capolista di "Ubi Banca, ci siamo” e autore del ricorso per presunte irregolarità nella autenticazione delle firme incassa la pronuncia del giudice e rilancia: «L’intervento di forza della Consob conferma che siamo solo alle schermaglie procedurali»
Giorgio Jannone, capolista di "Ubi Banca ci siamo” e autore del ricorso ex articolo 700 cpc con cui chiedeva l’esclusione delle altre due liste concorrenti per presunte irregolarità nella autenticazione delle firme, commenta così la decisione del giudice: «A pochissime ore dall’inizio dell’assemblea di Ubi Banca s.c.p.a. il tribunale di Bergamo ha dichiarato la propria incompetenza funzionale in favore della sezione specializzata in materia di imprese del tribunale di brescia, sulla base di una modifica legislativa definita dallo stesso presidente del tribunale “recentissima”. Accogliamo tale decisione con il massimo rispetto e senza particolare sorpresa, comunicando sin da ora che le tematiche affrontate nel ricorso costituiranno il cardine delle azioni giudiziarie che andremo a formalizzare sia presso la indicata sezione speciale di Brescia sia in sede di motivata richiesta di annullamento della validità dell’ormai prossima assemblea dei soci».
(foto, Jannone a destra nella foto mentre incontra i soci Ubi Banca di Varese)
Il candidato presidente fa leva anche sulla presa di posizione della Consob che «ha imposto ad Ubi banca la consegna di copia di tutta la documentazione oggetto di contestazione, documentazione che èquindi in custodia sotto il diretto controllo di detta istituzione di tutela. Le controparti “Ubi Banca – lista del consiglio uscente e lista “Ubi, Banca popolare!” hanno inoltre confermato, nelle loro memorie di costituzione, le violazioni paventate e, seppure cercando di attenuarne la valenza, hanno dato conferma della presenza di deleghe in bianco, di certificati sostituiti con equipollenti, di date e luoghi connessi alle firme di sottoscrizioni “sanati” successivamente. nel merito risultano quindi avvalorate e confermate tutte le tesi esposte nel ricorso dello scrivente. e, soprattutto, a differenza di quanto affermato da ubi banca nel suo comunicato, il provvedimento emesso nulla dice, né del resto potrebbe fare altrimenti non essendo entrato nel merito, circa la successiva definizione del giudizio, lasciando quindi impregiudicata ogni questione. quanto alle spese di giudizio, e alla devoluzione delle stesse ad un ente benefico, “tanto strillare di trombe per un poco ardire”. siamo comunque ben lieti di contribuire alle necessità di un ente benefico».
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