La ktm prende tempo

Dopo l'incontro presso l'Unione industriali, l'azienda austriaca ha confermato la sua posizione e di fronte alle richieste del sindacato si riserva di rispondere entro il 3 maggio

I  due rappresentanti di Pierer Industrie (Ktm) nell’incontro avuto con il sindacato presso l’Unione degli industriali della provincia di Varese per discutere della chiusura di Husqvarna, si sono riservati di rispondere entro il 3 maggio. Il sindacato, rappresentato al tavolo delle tratattive da Flavio Cervellino (Fim Cisl) e Nino Cartosio (Fiom Cgil), ha fatto alla proprietà alcune richieste, tenendo conto del documento elaborato dai dipendenti e consegnato ai due sindacalisti nell’ultima assemblea presso la sede di Biandronno.
La distanza tra proprietà e lavoratori è ancora tanta: mentre Ktm ha chiesto la cassa integrazione straordinaria per cessata attività produttiva, il sindacato ha subordinato questa richiesta alla continuità produttiva, chiedendo inoltre un piano sociale di sostegno ai lavoratori nella fase di transizione. «Cominciamo con un anno di cassa integrazione straordinaria – spiega Cervellino – però noi abbiamo chiesto di prolungarlo di un altro anno sulla base del piano industriale che l’azienda eventualmente presenterà».
La decisione della casa madre austriaca aveva colpito tutti non solo perché poneva la parola fine sulla Husqvarna di Biandronno, un mese dopo averla acquistata, ma anche per il metodo con cui lo aveva comunicato, senza tenere minimamente  in considerazione le parti sociali, come se tanti anni di concertazione territoriale non fossero serviti a niente. «In genere – ha commentato Cartosio – prima si fanno gli accordi e poi si manda avanti la procedura per l’ammortizzatore sociale».



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Pubblicato il 29 Aprile 2013
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