Luraghi, l’uomo che sfidò il capitalismo italiano
E' stato presentato sabato alla Liuc il libro del professor Daniele Pozzi sulla storia di un grande manager che ha segnato la storia dell'Alfa Romeo e della grande impresa pubblica e privata in Italia
E’ stato presentato sabato mattina il volume "Una sfida al capitalismo italiano: Giuseppe Luraghi" scritto dal professor Daniele Pozzi dell’università Cattaneo di Castellanza, un libro dedicato al grande manager dell’Alfa Romeo, una ricerca condotta in gran parte su documenti inediti conservati nell’archivio personale di Giuseppe Eugenio Luraghi (1905-1991). Durante la sua carriera di alto dirigente Luraghi lavorò sia nell’impresa privata che in quella pubblica, proponendo un modello di managerialità basata sulle competenze e sulla selezione meritocratica. Entrò così frequentemente in urto con le logiche di selezione e di decisione tipiche di alcuni attori centrali del capitalismo italiano, diviso fra controllo personale-familiare e direzione politica delle imprese.
La parte iniziale del lavoro ricostruisce la biografia professionale di Luraghi. La maggior parte del volume è dedicata alla carriera di Luraghi nel sistema dell’impresa pubblica, prima come direttore generale di Finmeccanica e, successivamente, come presidente di Alfa Romeo. Un capitolo conclusivo raccorda l’esperienza di Luraghi ad alcune delle evoluzioni più recenti del capitalismo italiano. All’interno delle partecipazioni statali, Luraghi fu soprattutto il protagonista del rilancio di Alfa Romeo (diede a battesimo fortunati modelli come la Giulietta e la Giulia); inoltre, come promotore del progetto Alfasud, fu al centro di aspri conflitti con Fiat e con la classe politica dell’epoca. La sua strenua difesa dell’azienda lo portò a un contrasto insanabile con alcuni esponenti del governo e quindi all’estromissione dall’Alfa, nel 1974.
La ricerca mira infatti a presentare l’esperienza di Luraghi come un esempio significativo dell’evoluzione della figura del dirigente d’azienda nella seconda metà del Novecento, sottolineando come i limiti della "rivoluzione manageriale" italiana rimangano temi rilevanti per comprendere anche difficoltà attuali del sistema economico nazionale.
Daniele Pozzi, autore del volume, insegna Storia Economica alla LIUC e collabora inoltre con le attività di ricerca del Dipartimento di Analisi Istituzionale e Management Pubblico dell’Università commerciale Luigi Bocconi (Milano), presso il quale è stato titolare di un assegno di ricerca dal 2009 al 2011. Dal 2001 è vicedirettore dell’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa, centro di ricerca per il quale si è occupato della realizzazione di numerose iniziative di carattere divulgativo e scientifico e della preparazione di materiale didattico e multimediale Nel 2012, infine, è stato fondatore del progetto h-factor, nell’ambito del quale svolge attività di consulenza per la valorizzazione dell’eredità storica delle aziende.
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