Pariani (Sel) scrive ai parlamentari: “Una soluzione seria per il carcere”
Il coordinatore del circolo cittadino si oppone alla ricetta lanciata dal presidente del Consiglio comunale Cornacchia e si appella a deputati e senatori perchè si prendano carico del problema sovraffollamento
Il coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà Fabio Pariani scrive una lettera aperta a i parlamentari varesini sul problema del carcere di Busto Arsizio che da anni soffre di un sovraffollamento che anche l’Europa ha voluto stigmatizzare multando l’Italia dopo un esposto da parte di un detenuto alla corte di Strasburgo. «Anche se molti di voi non appartengono alla mia formazione politica, rappresentate comunque questo territorio ed alcuni di Voi sono anche cittadini Bustesi – scrive Pariani – mi permetto di sottoporvi un piccolo problema, ma che comunque evidenzia un modo di programmare o meglio di non programmare, opere pubbliche che in questo momento non può più essere tollerato».
Pariani fa riferimento all’ala del carcere dedicata ai disabili, mai utilizzata da quando è stata realizzata: «Nel carcere vi è un reparto, destinato alle persone con disabilità motorie, completamente arredato e pronto all’impiego da circa 6 anni. Tuttavia tale reparto non è mai stato attivato per mancanza di personale medico, infermieristico e molto probabilmente per intoppi burocratici in quanto non si capisce quale ente amministrativo si debba accollare i costi relativi a suddetto personale. Ora anziché cercare di sbloccare la situazione e mettere in funzione il reparto, risolvendo e rendendo più umana, la pena che i detenuti con disabilità devono sopportare nelle fatiscenti strutture carcerarie italiane, gli esponenti politici locali del Centrodestra, dimostrando sia una scarsa sensibilità nei confronti dei detenuti disabili, sia anche una certa superficialità nella gestione dei soldi pubblici, propongono di cambiare la destinazione d’usodi tale reparto trasformandola in luogo di detenzione di carcerati normodotati».
Pariani non è daccordo con lo smantellamento del reparto per risolvere il problemadel sovraffollamento, soluzione che comunque comporterebbe un cambio di destinazione d’uso e spese per rifare gli interni: «Lo smantellamento dell’intero reparto, un’opera di ristrutturazione per renderlo conforme agli standard dei reparti comuni, un ulteriore esborso di denaro per la ristrutturazione e il nuovo arredamento del reparto. Infatti se le dotazioni rimanessero quelle del reparto attuale, con spazi e servizi superiori a quelli delle celle standard, si creerebbero situazioni di conflittualità tra i carcerati».
Pariani chiede rispetto sia della condizione umana dei carcerati disabili, sia delle tasche degli italiani e si rivolge ai parlamentari perchè si attivino «affinché tale reparto possa essere reso operativo risolvendo le criticità attuali. Nel caso in cui invece per qualsiasi ragione, in questo momento a me sconosciuta, si decidesse di procedere sulla strada del cambiamento della destinazione d’uso del reparto, vogliate gentilmente spiegarmi: come mai è stato speso probabilmente qualche milione di euro di soldi pubblici per un’opera che non era necessaria. Coloro che hanno programmato tale opera (inutile) ne risponderanno in qualche maniera? Quali azioni pensate siano necessarie per evitare il ripetersi di tale sperpero di risorse che altrimenti potrebbero essere meglio utilizzate?».
E infine: «Non penso che i cittadini Bustesi siano felici di sapere che i sacrifici che stanno facendo, sopportando anche un carico fiscale ormai inaccettabile, vengono di fatto vanificati dalla superficialità con cui sono o meglio non sono programmati tutti gli interventi per portare a termine un opera pubblica».
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