Polizia, le questioni più attuali in provincia

Nel giorno dell'anniversario del varo della Legge 121/81, la Uil Polizia traccia un quadro della situazione in provincia. «La questura continua a ristagnare nel suo clamoroso ritardo di pianificazione»

Il sindacato Uil Polizia di Varese traccia un quadro della situazione sul territorio.
Di seguito il comunicato stampa pubblicato dalla segreteria provinciale

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Oggi si compiono i 32 anni dal varo della Legge 121/81 che ha dato alla Polizia di Stato un’organizzazione coerente al moderno contesto europeo, e delineato il quadro di coordinamento fra le Forze di Polizia, le quali in questi anni non solo sono state indebolite dai tagli lineari del Governo Berlusconi – che hanno ridotto in maniera micidiale le risorse disponibili per la sicurezza – e poi dalla “spending rewiew” del Governo Monti, ma hanno anche corso grossi rischi di essere disarticolate in attuazione di un disegno di abolizione delle Province che sopprimeva però anche le relative ripartizioni territoriali, su cui è strutturata l’organizzazione di tutti i servizi statali, compresi quelli della Sicurezza.

Riguardo al contesto locale, come tradizione della Uil-Polizia/Varese l’odierna ricorrenza costituisce occasione per tracciare il quadro delle principali problematiche che incidono sui Reparti della Polizia di Stato in questa provincia.
La questura continua a ristagnare nel suo clamoroso ritardo di pianificazione, non avendo ancora trovato alcuna soluzione allo stato di totale saturazione logistica in cui è costretto l’Ufficio immigrazione.
Anche sotto il profilo gestionale le cose non paiono andare meglio, dal momento che non solo sono rimasti irrisolti i casi di discriminazione professionale, ma sono stati disattesi anche gli impegni assunti nello scorso settembre con il sindacato riguardo alle più forti criticità: ad oggi tutta la “filiera” degli Uffici cui il cittadino direttamente si rivolge per le sue esigenze immediate (Ufficio denunce, Ufficio relazioni con il Pubblico, posto di polizia presso l’Ospedale) ha bisogno di un robusto ripianamento dell’organico, così come il quadro operativo della Squadra Volante (il settore che garantisce il Pronto Intervento sulle h.24), nel quale non si comprende come si possano continuare ad impiegare Ispettori e Sovrintendenti cinquantenni, malgrado la Questura disponga di sottufficiali molto più giovani e di più recente ed aggiornata formazione professionale.
Anche la realizzazione della nuova sede di via Ugo Foscolo del Commissariato di Busto Arsizio, si trova ancora in una fase interlocutoria, a solenne smentita di chi ne profilava l’inaugurazione addirittura per il dicembre 2010. 
Forti criticità si sono registrate anche nella Polaria Malpensa, altro reparto in cui la dirigenza non ha ancora risolto casi di grave discriminazione professionale, né accolto le proposte del sindacato per raggiungere un più elevato livello di difesa dei passeggeri dall’azione dei borseggiatori.
Per quanto riguarda la Polizia Stradale, sono attualmente in corso le attività di trasferimento alla nuova sede di via Giambellino. Un risultato eccezionale nato da una proposta del sindacato, che nel febbraio 2008 trovò il sostegno del Prefetto Roberto Aragno e poi del dirigente di compartimento PolStrada Antonio Bufano che hanno reso possibile questo utilizzo dello stabile confiscato, unico idoneo a dare respiro alla situazione di ventennale emergenza logistica della Sezione di Polizia Stradale di Varese. Desta però particolare perplessità che la Dirigenza della Sezione insista a dichiararsi estranea all’esecuzione dei lavori, malgrado si sia occupata nel dettaglio della realizzazione del progetto.
Infine, la Sottosezione autostradale di Busto Arsizio costituisce un caso di estrema gravità nel contesto provinciale, a causa di criteri gestionali così insopportabili da determinare una vera e propria fuga del personale verso altri reparti.       

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Aprile 2013
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