Soltanto, un disco che nasce da un viaggio “on the road”
É partito con un tenda e una chitarra e ha girato per l'Europa. Ora, Matteo Terzi, presenta il suo disco d'esordio pubblicato grazie all'aiuto delle tante persone che ha incontrato
Mollare tutto e partire. Salire sul treno, zaino in spalla, chitarra sotto braccio e dare inizio al viaggio. Pochi soldi, tanti sogni. In quanti vorrebbero farlo? Tantissimi. Per molti resta solo un miraggio, un’utopia con i suoi se e i suoi ma. Sarà anche per questo che quando senti Matteo per telefono vorresti chiedergli ogni particolare di quel viaggio che per sei mesi l’ha portato in giro per l’Europa. Dove ha dormito? Cosa ha mangiato? Chi ha incontrato? Si è innamorato, ha pianto, si è emozionato? Una scelta che per Matteo Terzi, 27 anni di Milano, ha significato realizzare un sogno coltivato fin da bambino. Quel viaggio infatti, l’ha fatto abbracciato alla sua fidata chitarra. «Fin da piccolo ho desiderato fare il musicista di strada, portare la mia musica alla gente. C’è stato un momento in cui ho capito che volevo quello: la mia felicità era suonare per le vie delle città». Così nel 2010 parte da Milano, città nella quale è cresciuto. Lascia il lavoro e inizia a viaggiare per l’Europa: Torino, Lione, Barcellona, Madrid, Tarragona, Girona diventano la sua casa, la strada il luogo in cui suonare.
«In quei sei mesi ho scoperto che la normalità è la bontà della gente, che con la mia musica riuscivo, anche solo per un attimo, a fermare la frenesia delle persone, che si fanno tanti incontri belli ma ci sono anche momenti di sconforto. Ho vissuto delle bellissime emozioni ma poi, una volta arrivato a Tenerife, ho capito che avevo esaurito le energie e sono tornato in Italia». E da qui il nuovo inizio. Il tour on the road di Matteo infatti, non si ferma. I sei mesi per l’Europa servono a dare lo slancio al progetto artistico che Matteo, in arte Soltanto, ha in testa. «Il viaggio è significato anche crescita, dal punto di vista umano e artistico. È stata un’occasione per mettersi in gioco ma soprattutto ho capito che era la strada che volevo percorrere».
Quanto torna a Milano decide di continuare a fare l’artista di strada e di incidere il suo disco d’esordio. «Sono partito suonando pezzi di cantautori italiani e poi sono nati i miei pezzi. È nata la voglia di registrare un mio disco, con le mie canzoni e le emozioni di questi ultimi tre anni». Per farlo ha scelto di iscriversi a Musicraiser.it, il sito di cowfounding che permette di raccogliere fondi per realizzare un progetto musicale. Il risultato è stato più che positivo, ha raccolto 10.000 euro in 60 giorni da 308 persone, superando gli 8.000 euro richiesti. «I fondi sono arrivati soprattutto da coloro che ho incontrato per strada e che continuo ad incontrare. Credo di aver raccolto i frutti di un lavoro che ho portato avanti per tanto tempo e con spontaneità».
Le persone che lo hanno contattato solo su Facebook sono più di 14 mila. In tantissimi gli scrivono, gli mandano dediche e molti lo invitano a suonare nella loro città. È successo anche per Varese: «Sì, mi ha contattato Chiara, una ragazza che mi seguiva da tempo. Mi sono trovato molto bene, l’ho trovata una città molto accogliente nonostante mi avessero annunciato il contrario. Mi sono fatto l’idea che, ovunque arrivi, puoi trovare persone chiuse ma basta ascoltare intorno per scoprire che non è così per tutti. A Varese, il farmacista, il fiorista e alcuni cittadini mi hanno trattato molto bene».
Anche le situazioni più difficile poi, si trasformano in emozioni da vivere: «A Varese, per esempio, mentre suonavo in strada ho visto un carabiniere che si avvicinava. Pensavo che volesse dirmi di smettere e invece mi ha fatto i complimenti per le mie canzoni e ha comprato il mio disco. Questo è il valore aggiunto che ti dà suonare in strada» (Le foto sono tutte prese dal suo profilo Facebook/Soltanto).
“Le chiavi di casa mia”, questo il titolo del disco d’esordio di Soltanto uscirà il 25 aprile mentre il 24 è stata organizzata una serata alla Salumeria della Musica a Milano per presentarlo. Da maggio invece inizierà un tour per l’Italia a bordo di un piccolo camper. Il nome d’arte? «Ho scelto Soltanto perché, durante il viaggio, ho capito che l’importante era essere soltanto me stesso. Quando sono partito mi chiamavo “Supertramp” in omaggio a Christopher McCandless (da cui è stato tratto il film Into the Wild) perché come per lui, anche per me la felicità era nel vivere da “super” vagabondo. Poi, ho capito che essere un super eroe significava essere semplicemente me stesso».
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