Arriva Ison, la cometa fatta di ghiaccio
La Stazione Astronomica di Monteviasco, in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico G.V.Schiaparelli del Campo dei Fiori di Varese seguirà l'arrivo della stella
La cometa ISON (nome scientifico C/2012 S1) è stata scoperta il 21 settembre 2012 dal bielorusso Vitali Nevski e dal russo Artyom Novichonok con un telescopio da 40cm appartenente all’International Scientific Optical Network (da cui prende il nome, I.S.O.N) ed è una cometa radente e non periodica, che quindi si trova a passare per la prima volta nelle regioni interne del Sistema Solare ed in particolare molto vicino al Sole. La distanza minima (perielio) sarà infatti inferiore ai due milioni di km il 28 novembre di quest’anno (il nostro pianeta dista mediamente 150 milioni di km dal Sole).
La Stazione Astronomica di Monteviasco, gestita dall’Associazione Astronomica M42, seguirà l’andamento fotometrico della cometa, in collaborazione con l’Osservatorio Astronomico G.V.Schiaparelli del Campo dei Fiori di Varese e da altri osservatori distribuiti sul territorio. Questo servirà a capire l’evoluzione della luminosità della cometa fino a poco prima del perielio quando, secondo i calcoli, potrebbe raggiungere una magnitudine (diurna) pari a circa -6, divenendo così una delle comete più brillanti degli ultimi decenni. L’immagine allegata è la somma di 55 riprese da 60 secondi l’una effettuate dall’Osservatorio M57 di Saltrio (codice MPC K38) con un rifrattore da 130 mm di diametro e camera CCD. Il software utilizzato per le misurazioni è Astrometrica, utilizzato da molti Osservatori per misure scientifiche accurate sia per la determinazione della posizione celeste (astrometria) sia per la misura della luminosità (fotometria). Considerando l’estrema imprevedibilità della luminosità delle comete si possono azzardare le seguenti previsioni sulla sua visibilità: dall’agosto 2013 dovrebbe essere visibile con un piccolo telescopio o un binocolo, da fine ottobre/inizio dicembre dovrebbe cominciare ad essere visibile a occhio nudo, rimanendo visibile fino a metà gennaio 2014. ISON potrebbe essere per magnitudine paragonabile alla cometa McNaught del 2007 o alla cometa Lovejoy del 2011, o addirittura alla Grande Cometa del 1680, la cui orbita è talmente similare da far pensare che i due corpi si siano originati dalla frammentazione di una preesistente cometa.
L’ipotesi peggiore è che, sfidando la sorte, si avvicini al sole tanto da evaporare completamente, perché formata in larga parte da ghiaccio. Le comete hanno la coda come i gatti e come i gatti fanno quello che vogliono, diceva l’astronomo David Levy. Aspettiamoci un Regalo e Cieli Sereni.
Autori: Antonio Giudici, Giorgio Baj , Marco Favuzzi.
Link: http://osservatoriomonteviasco.altervista.org/contatti.html
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