Cimberio, è semifinale dal profumo d’Europa

Varese piega per la quarta volta in cinque partite Venezia (84-75) trascinata da Sakota e ora attende la sopravvissuta della serie tra Milano e Siena. Già sicura la qualificazione all'Eurocup

Serie superata, semifinale raggiunta ed Europa conquistata: game, set e match per la Cimberio che alla sirena finale di gara 5 esulta per il successo su Venezia (84-75) e completa un tris di obiettivi che mancavano da una vita alla Pallacanestro Varese e che sono arrivati tutti in una volta in questa stagione sempre più bella. A firmare l’ennesimo successo è stato come in gara 2 Dusan Sakota (foto S. Raso) che qualcuno da queste parti comincia a chiamare “l’uomo del destino”: la sua partita da 23 punti con 8/9 al tiro ha demolito ogni speranza dell’Umana che non ha mai realmente impensierito la squadra di Vitucci, arrivata a lambire anche i 20 punti di vantaggio.
Per i 4.300 di Masnago si è quindi trattata di un’ora e mezza di festa con pochi patimenti, rallegrata anche da alcune giocate spettacolari nel secondo periodo (quello dell’allungo più importante) e dalla prova di Ivanov, più convincente che in passato. Il 4-1 che suggella la serie toglie ogni dubbio su chi sia più forte tra Varese e Venezia (ammesso che qualcuno ne avesse ancora) ed è anche una prova di forza in vista di una semifinale che andrà giocata contro una delle grandi favorite per lo scudetto, in sede di pronostico estivo. Ora Milano conduce 3-2 su Siena ma i giochi paiono ancora aperti: di sicuro chiunque si opporrà alla Cimberio si troverà davanti una squadra con qualche giorno di riposo nelle gambe, serena ma anche – lo promette Vitucci e quindi ci crediamo – assolutamente non appagata. L’appetito vien mangiando: se la regular season era l’antipasto, con Venezia è stato divorato il primo. Mancano il secondo e soprattutto il dolce: una torta triangolare con i colori della bandiera italiana.

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Quarti gara 5 – Cimberio – Umana 84-75 4 di 20

COLPO D’OCCHIO – Si va ben oltre quota 4mila spettatori al PalaWhirlpool per la quinta sfida con l’Umana Venezia. Pubblico numeroso ma anche caldo, con il solito impatto color rosso dato dalle magliette degli abbonati.

PALLA A DUE – La Reyer è costretta a rinunciare a Szewczyk: il forte lungo polacco è afflitto da un forte mal di schiena. Mazzon deve così iniziare la partita con Hubalek e Marconato, visti anche i problemi alla spalla di Magro. Vitucci rispolvera Ivanov, che torna a referto dopo due gare prendendo il posto di Talts in una staffetta ormai consueta.

LA PARTITA – L’avvio di gara è a stelle e strisce grazie alle sfuriate di Clark da una parte (due triple) e Dunston dall’altra, con il pivot che segna i primi 7 punti biancorossi ma che commette anche due falli dopo pochi minuti. Vitucci fa allora alzare Ivanov, anche perché la Reyer con Rosselli guadagna diversi rimbalzi offensivi convertiti in canestro. L’impatto del bulgaro è subito valido e la Cimberio può andare al primo riposo con il break del 26-17. Indirizzata l’inerzia, Varese può continuare a correre anche nel secondo quarto: l’asse azzurro De Nicolao-Polonara (foto) regala un paio di giocate clamorose ma è soprattutto Sakota ad allargare il divario tra le due squadre. Il serbo-greco aggiunge alle consuete triple anche alcuni canestri in avvicinamento e così il 51-34 della pausa lunga è la logica conseguenza di quanto si vede sul parquet. Ci sono però altri 20′ da giocare e così Vitucci chiama i suoi a non calare l’intensità dopo l’intervallo.
Messaggio recepito, nonostante un basket un po’ meno frizzante che in precedenza. Qualche lampo di Banks, un bel canestro di Ivanov e punti sparsi degli altri biancorossi tengono l’Umana a distanza, “punta” anche da un tecnico a coach Mazzon. Rosselli e Diawara rispondono con i canestri ma il divario rimane ampio a favore dei biancorossi (68-52 al 30′).

IL FINALE – L’ultima carta di Mazzon è una zona pronta a collassare su Dunston (anche triplicato) quando la palla finisce nelle mani del pivot. La trappola funziona fino a un certo punto perché una tripla di Banks, liberissimo, respinge il primo tentativo di rimonta veneta. Poi è Polonara a interrompere il secondo assalto ma intorno al 35′ Vitucci è costretto a un nuovo timeout perché la sua squadra non riesce più ad andare a canestro con fluidità. Ere dà un altro strappetto importante e così Venezia può riprovare l’arrembaggio solo negli ultimi 2′ quando in realtà non c’è più tempo: una brutta gestione arbitrale (terna che però ha fischiato bene nell’arco della gara) permette a Clark e soci di rosicchiare diversi punti e arrivare sino al -7. Ma è Sakota – chi se no? – a guadagnarsi un fallo e a infilare i liberi che danno il via alla festa biancorossa sugli spalti. Allacciate le cinture, si torna in Europa.

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Pubblicato il 18 Maggio 2013
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