Condannato per usura e rapine, preso il latitante Di Martino
Il malvivente si era sottratto all'esecuzione della pena di quasi 7 anni di carcere avviando la sua latitanza. I carabinieri lo hanno pizzicato mentre girava con colui che lo nascondeva
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, nel corso della scorsa notte, hanno posto fine alla latitanza di Pasquale Di Martino, 59enne di origine napoletana sul cui conto gravava un ordine di esecuzione per la carcerazione, dovendo scontare una pena residua di 6 anni e 11 mesi di reclusione per “estorsione” e “usura”. Insieme a Bruno Albano Bellinato, altra vecchia conoscenza delle Forze dell’Ordine in provincia, erano al vertice di un grosso giro di usura sgominato nel 2010 dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Varese. Il provvedimento di carcerazione, emesso lo scorso 15 marzo dal Tribunale di Varese, era finora rimasto inevaso in quanto il Di Martino, residente a Solbiate Arno, da quella data si era reso irreperibile, facendo perdere le sue tracce.
Nel corso della serata di ieri, i militari del Nucleo Investigativo di Varese, impegnati in servizi di pattugliamento in abiti civili mirati proprio all’individuazione di latitanti sul territorio – hanno notato, presso un distributore di carburanti di Cittiglio, un veicolo in sosta, all’interno del quale hanno intravisto un soggetto fortemente somigliante al Di Martino. Iniziava così un servizio di pedinamento chesi è concluso poco dopo in Gavirate quando, con l’ausilio di una pattuglia della locale stazione dei Carabinieri, l’auto è stata fermata per il successivo controllo degli occupanti. Quello a bordo era proprio Di Martino, in compagnia di altre due persone, Daniele Consolo, 61enne di origine siciliana residente a Cittiglio, e F.L. 57enne di origine fiorentina residente a Busto Arsizio.
Gli immediati accertamenti svolti dai militari del Nucleo Investigativo, hanno permesso di individuare, il covo di Di Martino all’interno dell’abitazione di Daniele Consolo, un vecchio compagno di avventure criminali che con lui era stato arrestato nel 2007 per gli stessi motivi: era presente infatti una stanza a questi interamente destinata, all’interno della quale venivano rinvenuti infatti tutti i suoi effetti personali. Ad allarmare particolarmente i militari, tuttavia, è stato il rinvenimento, indosso al Di Martino ed a F.L., di due coltelli, tenuti all’interno delle tasche dei pantaloni e dunque pronti ad essere utilizzati per consentire al latitante di guadagnarsi la fuga in caso di necessità; tuttavia, la repentinità dell’intervento dei militari ha impedito ai tre qualsiasi tentativo di resistenza.
Al termine delle operazioni, dunque, il ricercato è stato arrestato in esecuzione dell’ordine di carcerazione che pendeva sul suo conto, mentre anche Daniele Consolo è finito in manette per “favoreggiamento personale”; con la stessa accusa F.L. è stato invece denunciato in stato di libertà. Per il possesso e porto delle armi bianche, inoltre, il Di Martino e F.L. dovranno rispondere dell’accusa di porto illegale.
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