Giorgio Ginelli: “Abbiamo reso il paese attrattivo”
Il sindaco uscente rivendica l'approccio usato per ottenere risultati, portando investimenti in diversi settori. "Per superare le difficoltà bisogna creare sviluppo"
Un approccio che sappia unire le forze di pubblico e privato e attrarre investimenti, che punti a lavorare in rete su alcuni temi. Giorgio Ginelli – sindaco uscente -rivendica i risultati raggiunti nel suo quinquennio di governo a Jerago con Orago (con una civica d’area centrodestra) e traccia la linea per un possibile secondo mandato, in cui non manchino nuove opere e idee. Se si chiede di indicare tre interventi di punta completati sul fronte delle opere realizzate, Ginelli cita l’infrastruttura digitale, gli investimenti su energie pulite, il nuovo centro socio-sanitario: «Nonostante i vincoli posti dal patto di stabilità interno, siamo riusciti a sviluppare la comunicazione portando l’Adsl e 3 hotspot wi-fi, abbiamo realizzato un sistema fotovoltaico pubblico per avere risparmi economici ed energia sostenibile, siamo riusciti a riqualificare il centro Aldo e Cele Daccò, inaugurato proprio settimana scorsa, facendo rivivere il centro La Madonnina che era in stato di degrado dal 2005».
Cosa manca ancora in termini di opere, al "doppio paese" di Jerago con Orago? «Dal punto di vista delle opere, abbiamo un progetto esecutivo per un passaggio pedonale dal ponte di via Milano alla stazione e per un nuovo ponte ciclopedonale. Opera che può essere però fatta solo con fondi pubblici quindi con risorse che vengano da enti sovraordinati o da finanziamenti europei». La coperta è corta, nei bilanci comunali, e per questo appunto Ginelli rivendica l’attenzione ad attrarre investimenti da fuori, anche come strada per il futuro: «Abbiamo l’idea di un centro acquatico con funzione ricreativa e anche sanitaria, progetto a cui è interessata anche la Fondazione Aldo e Cele Daccò, in continuità con le iniziativa del centro. Da realizzare di fianco al Parco Onetto, su 2000 mq e con edifici per un massimo di 8 metri di altezza. Un intervento che un buon esempio di realtà in cui ha funzionato la cooperazione pubblico-privato. Ma servono le condizioni: in questi 5 anni noi abbiamo creato le condizioni perché questo avvenga, perché arrivino risorse dall’esterno». In futuro Ginelli prevede l’affidamento di spazi a medici e professionisti sanitari convenzionati e in libera professione, con tariffe calmierate dal Comune.
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Al di là delle opere pubbliche, quali sono le sfide da affrontare in questo momento per il paese? «Per quanto riguarda i problemi della popolazione, assistiamo ad impoverimento delle famiglie ed invecchiamento della popolazione. Per superarle si devono creare occasioni di sviluppo, l’esempio del un centro sportivo acquatico è significativo perché si possono attrarre utenti da un bacino più ampio e si può garantire posti di lavoro. Altro settore in crisi è il commercio al dettaglio: per questo abbiamo creato un distretto dei Castelli Viscontei, che ha dato fondi e intendiamo mantenere».
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