Husqvarna, anche la Regione in campo per salvare il polo di Biandronno
I lavoratori e sindacati hanno incontrato i consiglieri regionali della commissione Attività produttive. Ciocca: «far nascere un soggetto regionale che sappia stimolare gli imprenditori di comparti analoghi»
Dopo l’incontro al ministero, i lavoratori e sindacati di Husqvarna hanno incontrato i consiglieri regionali della Commissione Attività produttive. L’audizione in Consiglio regionale ha quindi vissuto l’eco delle notizie positive arrivate al termine del vertice tenutosi il giorno prima, mercoledì 29 maggio, a Roma presso il Ministero dello Sviluppo economico.
In quella sede è stata comunicata infatti la disponibilità del gruppo austriaco Ktm, che ha rilevato Husqvarna da Bmw, di bloccare la procedura di cassa integrazione straordinaria e di cessazione immediata dell’attività. L’ipotesi è, ora, quella di 13 settimane di cassa integrazione ordinaria.
Il presidente della IV Commissione, Angelo Ciocca (Lega Nord), ha confermato l’impegno di Regione Lombardia nell’esercitare il ruolo istituzionale nella vertenza, ma anche ribadito la volontà di «arrivare a una risoluzione per far nascere un soggetto regionale che sappia stimolare gli imprenditori di comparti analoghi a subentrare in queste situazioni. Quando siti produttivi come questo dimostrano di avere potenzialità vive, Regione deve intervenire per conservare la produttività in loco, accompagnando l’ingresso di nuovi soggetti».
Sul mantenimento della produttività in loco è intervenuto anche Alessandro Alfieri e Onorio Rosati (Pd): «Siamo stati i primi a sostenere la richiesta di audizione da parte della RSU di Husqvarna in Commissione Attività. La crisi della Husqvarna è parte di uno scenario più generale, per questo Regione Lombardia deve definire meccanismi di disincentivazione alle delocalizzazioni produttive anche attraverso l’individuazione di vincoli riguardanti la ridestinazione d’uso dei terreni di siti produttivi».
Soddisfazione per l’accordo raggiunto a Roma è arrivata anche dall’assessore al Lavoro Valentina Aprea. «Non smettiamo di cercare in fretta soluzioni di medio e lungo termine per il polo produttivo. Occorre sicuramente fare piena luce su quanto accaduto nel passaggio di proprietà: sulla base di questo ognuno si assumerà le proprie responsabilità, per non perdere un sito produttivo che riteniamo particolarmente significativo per quantità e qualità delle ricadute occupazionali».
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