In provincia di Varese c’è un nuovo distretto che parla etico
Alessandro Di Gregorio, presidente del Des, spiega le ragioni della nascita del distretto dell'economia solidale e l'evoluzione della Fiera del Des che si svolge dall'11 al 19 maggio
Quando in economia si parla di distretti, i genere si dà per scontato che siano quelli industriali. La provincia di Varese è diventata famosa, e in parte lo è ancora, per la produzione di antifurti, scarpe, utensili, aerei e prodotti tessili. Da otto anni esiste però un nuovo distretto che nulla ha a che vedere con tutti gli altri, anzi in qualche modo ne mette in crisi alcuni dei presupposti. Si tratta del Des, sigla che sta per Distretto di economia solidale, galassia che raccoglie al suo interno il commercio equo, i gruppi di acquisto solidale (gas), i produttori di energia sostenibile e i risparmiatori che si rivolgono alla finanza etica, in particolare a Banca Etica. Dall’11 al 19 maggio in provincia di Varese si terrà la quarta edizione della Fiera del Des con un programma denso di appuntamenti. «Questa fiera – spiega Alessandro Di Gregorio, presidente del Des – è l’evoluzione di “Buono e giusto” un altro appuntamento sempre articolato sui temi della sostenibilità e del commercio equo che facevamo a maggio. Quest’anno abbiamo voluto fare le cose in grande perché saremo presenti da nord a sud della provincia per un’intera settimana».
La fiera del des, dunque, raccoglie le tante esperienze presenti sul territorio varesino che fanno della sostenibilità ambientale e dell’economia di giustizia i cardini della loro attività. «In questi quattro anni – continua Di Gregorio – ci siamo resi conto che ci sono moltissime realtà che parlano lo stesso linguagguo, dal mondo dei consumatori equo e solidali a quello delle botteghe, fino ad arrivare ai soci di Banca Etica e alle cooperative sociali. Il Des ha quindi il compito di mettere in rete tutte queste realtà che sono un patrimonio straordinario di sensibilità e conoscenza, da una parte, e di buone pratiche economiche ripetibili, dall’altra. Quella che era una semplice associazione ha assunto il secondo livello di promozione sociale».
Il distretto è diventato una sorta di hub che comprende e mette in relazione produttori e consumatori sul tema dell’equità, della giustizia sociale con un richiamo, costante e imprescindibile, al rispetto dell’ambiente. «In questo periodo – conclude il presidente del Des – ci stiamo muovendo su un nuovo progetto che individua sistemi di assicurazione della qualità da attivare su base locale, dove la certificazione preveda la partecipazione attiva delle parti interessate, ovvero produttori, consumatori e reti sociali».
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