La Salernitana batte ancora la Pro e vince la Supercoppa
I tigrotti dopo il 3-0 subito all'andata, cadono anche allo stadio "Arechi" sconfitti 2-1 da una doppietta di Guazzo. Inutile il gol di Falomi, ora si aspettano le parole di Vavassori sul futuro della Pro
La Salernitana vince meritatamente la Supercoppa di Seconda Divisione, bissando la vittoria di Busto Arsizio, imponendosi anche allo stadio “Arechi” per 2-1 grazie alla doppietta di Guazzo nei primi minuti di gara che ha inciso indelebilmente il marchio granata sul trofeo. Non è bastato ai tigrotti il gol di Falomi che ha accorciato le distanze. Si chiude quindi con una sconfitta la stagione della Pro, che nei prossimi giorni, o addirittura nelle prossime ore, tramite il patron Vavassori, svelerà quali saranno le scelte per il futuro e di capirà con quale spirito la società intende affrontare il prossimo campionato di Prima Divisione e, soprattutto, chi sarà l’allenatore, dato che Aldo Firicano sembra essere arrivato a fine corsa.
FISCHIO D’INIZIO – La Pro scende in campo allo stadio “Arechi” per cercare di dimenticare il 3-0 subito nella gara di andata e mostrare che le qualità dei suoi uomini sono ben più alte di quelle mostrate domenica scorsa. Firicano deve fare a meno di Bruccini e Polverini, fermati dall’influenza, e schiera il classico 4-3-1-2 con Vavassori in porta, Andreoni, Nossa, Botturi e Pantano disposti da destra a sinistra in difesa, Daniele Greco, Calzi e Artaria in mediana, mentre Serafini è schierato sulla trequarti alle spalle di Cozzolino e Falomi, mentre Giannone parte dalla panchina.
COLPO D’OCCHIO – Ci si aspettava un pubblico maggiore allo stadio “Arechi” riempito da tremila sostenitori (pochi per la media dei campani). I colori biancoblu coprono anche lo spicchio rispervato ai tifosi ospiti dello stadio salernitano, una decina di fan tigrotti che hanno deciso di seguire la Pro anche in questa ultima gara.
IL PRIMO TEMPO – Pronti, via, e la Salernitana passa in vantaggio, ancora con Guazzo, che si ripete dopo la doppietta dell’andata. L’attaccante campano sfrutta l’immobilismo di Vavassori su un cross dalla fascia per irrompere di testa e siglare il gol dell’1-0. La Pro Patria è completamente assente e i padroni di casa fanno ciò che vogliono nei primi minuti, tant’è che al 11’ ancora Guazzo firma il raddoppio mettendo in rete da pochi passi un assist di Ricci dalla destra. La Salernitana gestisce la gara contro una Pro poco motivata, ma al primo affondo serio, al 25’, i tigrotti accorciano le distanze con Falomi, che mette in rete una respinta di Dazzi su una prima conclusione di Cozzolino. I tigrotti cercano di colpire sull’abbassamento di ritmo e concentrazione della Salernitana e al 31’ sfiorano la rete del pari, ma su Serafini la difesa granata si salva in angolo. I padroni di casa chiudono le maglie difensive e non concedono più occasioni da rete alla Pro.
LA RIPRESA – Senza troppe emozioni il secondo tempo, con Firicano che dopo 10’ prova a cambiare assetto e verve dei suoi, togliendo Cozzolino e Falomi e inserendo Giorno e Giannone. La trama del match però non cambia e nonostante qualche azione interessante, i due portieri non vengono impegnati per tutti i secondi 45 minuti. L’unica occasione degna di nota è un colpo di testa al 32′ di Nossa che sfiora il palo. Nel finale di partita la Salernitana abbassa i ritmi, congela il possesso palla e lascia scorrere senza fretta il tempo fino al triplice fischio finale che sancisce la vittoria dei granata e il termine della stagione per la Pro Patria.
GLI SPOGLIATOI –Mister Aldo Firicano al termine della gara fa i complimenti alla squadra vincitrice, anche se ammette che avrebbe voluto giocare con la migliore Pro: «Dal quarto d’ora del primo tempo si è rivista la Pro Patria e quasi riuscivamo a ribaltare il risultato. Credo che la promozione ottenuta all’ultima giornata l’abbiamo pagata sia all’andata, sia nei primi 10 minuti di oggi; anche oggi però abbiamo dimostrato di essere una buona squadra e che abbiamo vinto il campionato con merito, così come la Salernitana. Con la migliore Pro Patria, sia per concentrazione, sia per forma fisica, probabilmente il risultato di questa Supercoppa sarebbe stato più in bilico».
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