Pagine di amici della penna dedicate al nostro territorio
Presentazione del libro costruito da Claudio Benzoni, operatore culturale di rango, con la collaborazione di quindici scrittori e un fotografo
Pagine di amici della penna dedicate al nostro territorio con slancio sincero e nel segno di amarcord familiari, legati anche alla grande storia, elevati a rango letterario da cedimenti all’elegia o come scenari di fantasiosi
accadimenti personali. Questo e altro ieri sera alla presentazione del libro costruito da Claudio Benzoni, operatore culturale di rango, con la collaborazione di quindici scrittori e un fotografo. E su questa intelligente opera, sui dialoghi con gli autori presenti in sala Montanari è stata realizzata una eccellente serata-incontro con un bellissimo pubblico. E’ stata pure l’occasione, e non è andata persa, per cercare di mettere a fuoco l’ identità varesina e la vicenda di Busto Arsizio, grandi riferimenti di questo territorio, due città che in tanti anni non si sono mai nemmeno scambiate gli ambasciatori.Ne sono nate
“confessioni” sbalorditive, comunanze impensabili, uguali destini indicati dalla generale crisi di ideali e personaggi guida, crisi iniziatasi decenni or sono e oggi ancora più drammatica per il default economico e sociale.
Qualche torto in termini di studio è stato fatto alle due realtà territoriali più importanti della nostra ex provincia.
Un torto fatto di silenzi o accuse di provincialismo
quando esse sono state in più occasioni avanguardie nazionali, una per tutte, la più importante: fu varesino negli Anni 70, il primo governo comunale italiano a guida Dc con l’attenzione costruttiva esterna del PCI.
Certamente in questo interessante libro mancano le storiacce di delitti feroci, indimenticabili, le vicende angoscianti dei sequestri di persona finite con l’eliminazione delle vittime o i drammi del terrorismo che videro scorrere sangue anche in quella che fu la base- e come tale sarebbe dovuta restare tranquilla- di gruppi
d’azione di primo piano.E poi alla fine è stato un bene che non si sia nemmeno parlato di autisti che hanno dato i soldi ai padroni, l’esatto opposto dei tempi elegiaci.
La Varese delle battaglie vere è quella narrata in due strepitose storie delle giornate garibaldine.
Il libro con le sue realtà e le sue fantasie alla fine un tratto dell’identità del nostro territorio lo abbozza: l’affetto per il passato e per il presente di una comunità molto schiva, ma che sa aprirsi alla solidarietà.” Pagine di territorio” è un accenno di lessico famigliare che suggerisce una indicazione offerta dall’esperienza: i comportamenti non vanno ribaltati, ma modificati. Anche quando fischia il vento e urla la bufera.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Entro il 2025 Beko chiuderà gli stabilimenti di Comunanza e Siena. A Cassinetta taglierà i frigoriferi: 541 esuberi
malauros su Hanno 15 anni i tre ragazzini denunciati per il rogo all’azienda agricola di Voltorre
elenera su Ritrovato vivo ma ferito il malnatese disperso in Val Grande
elenera su "Non si potrebbe mettere questo cartello in mezzo alla rotonda di largo Flaiano a Varese?"
ccerfo su Don Marco Casale, neo-pastore di Gavirate: insieme è più bello
GiuseppeAiroldi su "Aiutateci a salvare lo scoiattolo rosso del Parco Bassetti di Gallarate"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.