Sea Handling, la Commissione Europea dice no alla vendita
Secondo documenti avuti dall'agenzia di stampa Radiocor, Bruxelles sbarra la strada ad una vendita completa della società, se non garantisce discontinuità. Pisapia: "Non c'entra con la richiesta di sospensiva, che va avanti"
La Commissione Ue boccia l’attuale piano di vendita di Sea Handling e nega la richiesta di proroga formulata dal Governo italiano per dare esecuzione alla decisione comunitaria, che obbligava al recupero di aiuti di Stato per circa 360 milioni, ricevuti dalla società stessa ed erogati tramite svariati aumenti di capitale dalla controllante Sea.
La notizia è contenuta in una lettera inviata dalla Commissione europea il 3 maggio scorso al governo italiano, consultata dall’agenzia di stampa Radiocor-Sole 24 Ore. Secondo quanto pubblicato dall’agenzia, con la lettera la Commissione intima alle autorità italiane di comunicare "entro 20 giorni lavorati le misure adottate per conformarsi alla decisione". Secondo la Commissione, "la vendita così come illustrata all’operatore Menzies sembrerebbe condurre a un trasferimento dell’aiuto a questo operatore, senza che esso rimborsi l’aiuto" dal momento che "non si modifica l’identità dell’attività economica" (in realtà con la britannica Menzies c’erano stati solo contatti preliminari, riferiva un mese il presidente di Sea Giuseppe Bonomi). La Commissione contesta anche alle Autorità italiane di non avere rispettato i termini per l’esecuzione della sentenza e boccia la richiesta di proroga poichè "pervenuta solo qualche ora prima della scadenza" (sic) e in quanto "non e’ stata debitamente motivata". Il motivo? "Le difficoltà finanziarie del beneficiario dell’aiuto – scrive la Commissione – non sono una ragione valida per giustificare la non esecuzione o l’esecuzione tardiva di una decisione di recupero".
Resta ancora viva, invece, l’ipotesi di una sospensiva della decisione, su cui le autorità di Bruxelles si esprimeranno a breve. Lo ha precisato anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia: «La decisione della Commissione Europea sulla proroga chiesta dal Governo su Sea Handling, che non ha nulla a che vedere con l’istanza presentata dal Comune per ottenere la sospensiva della sanzione decisa dalla Commissione, conferma la scelta dell’Amministrazione che fin da subito ha ritenuto di ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali avverso una decisione che ritiene infondata in fatto e in diritto. Sui ricorsi presentati dal Comune non vi è stato ancora nessun pronunciamento».
Duro il commento dei sindacati Cgil-Cisl-Uil: «L’obbiettivo della Commissione Europea non è quello di rimuovere l’eventuale distorsione alla libera concorrenza , ma di dettare categoricamente le condizioni affinché Linate e Malpensa diventino mercati di facili conquiste imponendo uno spezzatino con diverse società, una per ciascun contratto commerciale, rendendo impossibile nel nostro Paese (e solo nel nostro Paese) l’esistenza di una grande Azienda di Handling».
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