“10 Piazze per 10 Comandamenti”, a Milano si santifica la festa
L'evento nazionale, prevede, nel capoluogo lombardo, un momento di riflessione sul terzo comandamento, che prevede il riposo dal lavoro
Liberare la domenica per permettere alla famiglia di vivere insieme il giorno di festa è un’istanza sacrosanta, e va ribadita pubblicamente, in un momento in cui questo concetto va sempre più perdendosi: «L’urgenza del momento presente della politica italiana non trascuri questi aspetti».
Lo ha detto l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, presentando l’iniziativa “10 Piazze per 10 Comandamenti” che nella tappa milanese metterà al centro il III Comandamento: “Ricordati di santificare le feste”.
“10 Piazze per 10 Comandamenti” è un evento nazionale promosso e realizzato da “Rinnovamento nello Spirito Santo” nell’Anno della Fede e patrocinato dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, sotto l’egida della Conferenza Episcopale Italiana.
A Milano, la manifestazione si svolgerà in piazza Duomo sabato 8 giugno dalle 20.30: per l’occasione Papa Francesco ha registrato un videomessaggio della durata di circa 8 minuti che sarà trasmesso sabato sera in piazza.
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Ricordati di santificare le feste – ha osservato il cardinale Scola – è l’unico comandamento «che inizia con un invito, perché richiama a qualcosa che precedete il comandamento stesso: il nostro rapporto con Dio». Secondo il Cardinale dietro la questione della festa è «in gioco il senso della vita». La vita, infatti, ha sottolineato l’Arcivescovo, non è riducibile a una sola dimensione, ma ad almeno a tre aspetti: gli affetti, il lavoro e il riposo. Ora proprio il riposo della festa è «la funzione che consente di mettere in equilibrio gli affetti e il lavoro», senza questo equilibrio «perde di efficacia», anche lo stesso lavoro. «Il riposo non può non avere anche una dimensione sociale e relazionale», ha aggiunto il Cardinale citando il testo integrale del comandamento. «Per cui non avrebbe senso che il padre riposi la domenica, la mamma il giovedì e il figlio il venerdì. Questa prospettiva sarebbe fuori dall’orizzonte di nuovo umanesimo, non sarebbe segno di civiltà, è destinata ad immiserire l’orizzonte umano». Secondo il Cardinale, che ha citato l’iniziativa della Cei “Liberare la domenica”, poter riposare tutti insieme, in famiglia, con gli amici, facendo spazio a Dio è «un’istanza sacrosanta e deve essere favorita da tutti». «L’urgenze del momento presente della politica italiana non trascuri questi aspetti», ha concluso.
Prima del Cardinale è intervenuto il presidente di Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez che ha sottolineato come «si sia radicata una tendenza culturale a collocare il riposo fuori dal ritmo del lavoro, confondendo il riposo con l’ozio o con la vacanza. Riposo non concepito come spazio creativo integrativo dei bisogni dell’uomo, quanto piuttosto finalizzato ai bisogni connessi al lavoro. Di qui la difficoltà a concepire il tempo di festa al di fuori della ferialità, “disumanizzando” così la festa stessa. “I Dieci Comandamenti, in fondo, sono come uno specchio in cui è possibile vedere riflessa la nostra immagine umana, vedere cioè la nostra libertà di uomini, la verità del nostro essere uomini e del nostro essere in relazione con Dio, con chi è nostro prossimo, con il creato».
Giuseppe Sala, Amministratore Delegato e Commissario unico delegato del Governo di EXPO 2015 ha sottolineato che proprio i cantieri per la realizzazione dell’area espositiva sono il «campo di sperimentazione», nel quale conciliare «non sui principi ma nei fatti» la «flessibilità del lavoro con il diritto al riposo e ad una vita completa e mentre ha sottolineato che i lavori procedono ha annunciato che l’Expo ha bisogno di 30 mila volontari.
«Le festa è il luogo della comunità che si ritrova e in essa c’è il senso del Fondo Famiglia Lavoro: non lasciare sole le persone provate dalla disoccupazione», ha sottolineato Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo Famiglia Lavoro, ricordando l’attività fin qui svolta delle persone colpite dalla crisi che non hanno motivo di fare festa: mille richieste di aiuto giunte dal gennaio 2013, 350 persone aiutate e 750mila euro già distribuiti su 4 milioni raccolti nella seconda fase lanciata dal Cardinale Scola a fine 2012.
Roberto Benaglia, della Segreteria Generale CISL Lombardia, ha sottolineato la necessità di «produrre regole che recuperino il senso della festa e non la mettano al servizio della produzione» e che consentano «una flessibilità per le persone», perché la vera sfida è «il benessere dei lavoratori che comprende reddito, soddisfazione, valori».
«I consumatori vogliono i negozi aperti la domenica ma non riescono a valutare qual è il costo effettivo di una comunità che non si ferma. Il rischio è che i centri commerciali diventino i soli luoghi dove le persone vivano la socialità nei giorni festa», ha detto Roberto Costa, Segretario Generale Confcommercio Milano, ricordando l’iniziativa della Confcommercio per ridare agli enti locali la possibilità di programmare l’apertura degli esercizi commerciali.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche Sergio Macorini, imprenditore, titolare di una gioielleria a Milano, che ha testimoniato come la sua scelta di conversione ad una vita cristiana più autentica sia coincisa con la decisione di chiudere il suo negozio la domenica, nonostante «le difficoltà della crisi siano una forte tentazione a tenere aperti il più possibile».
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