Brasile in rivolta, ucciso un diciottenne

Con l'inizio del mese di Giugno, si sono scatenate in Brasile violente e disordinate proteste, destinate a protrarsi a lungo

Con l’inizio del mese di Giugno, si sono scatenate in Brasile violente e disordinate proteste, destinate a protrarsi a lungo.
La volontà del governo brasiliano di aumentare il prezzo dei mezzi di trasporto pubblico del 6,7%, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso; un vaso colmo di ingiustizie e insoddisfazioni, agli occhi dei brasiliani che adesso si ribellano.
La stagione sportiva, che il paese ospiterà negli anni a venire, è la causa primaria delle proteste: la Confederations cup, i mondiali del 2014 (che costeranno al Brasile circa 11 miliardi di dollari) e le future olimpiadi, sono considerate spese eccessivamente ingenti. Impressionante è la ramificazione di tale malcontento: i rivoltanti vogliono cambiare le radici del proprio paese, le dimostrazioni dovrebbero avvenire senza violenza, per trasmettere un messaggio più grande; così riecheggiano le parole dell’artista Wanderlei Costa, in piazza a Brasilia.
Lo sdegno adesso arriva di fronte ai massacri registrati nell’ultima settimana: proprio ieri, un diciottenne è stato ucciso da un’auto che cercava di disperdere la folla a Riberaio Preto, nello stato di San paolo. La violenza è manifestata dai rivoltanti, che occupano le principali arterie delle città brasiliane, ma riceve risposta dalle stesse autorità, che usano lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere le folle. Di fronte a questo quadro preoccupante, la presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha convocato un gabinetto straordinario, rimandando la sua visita in Giappone, prevista per la fine di Giugno.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Giugno 2013
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