Da settembre torna attivo in biblioteca il prestito libri al sabato
La decisione presa dopo l'incontro organizzativo tra l'assessore Botta, i bibliotecari e l'associazione di volontari "Amici della biblioteca"
Il prestito alla biblioteca di Tradate riaprirà al sabato pomeriggio dal 31 agosto. La sospensione del servizio era stata decisa dall’amministrazione comunale per permettere la formazione dei volontari che avrebbero aiutato anche all’interno della biblioteca. La decisione aveva però sollevato anche delle proteste, tra cui una raccolta firme ad opera del consigliere di minoranza Franco Accordino. Nei giorni scorsi c’è stato l’incontro organizzativo tra l’assessore Botta, i bibliotecari di Tradate e l’associazione di volontari "Amici della biblioteca".
Di comune accordo si è stabilito che il prestito dei libri riprenderà anche il sabato pomeriggio dal giorno 31 Agosto. «Questi mesi di ‘stop’ non andranno sprecati: serviranno piuttosto a formare i primi 4/5 volontari che affiancheranno, da settembre, i dipendenti per riprendere con gli orari usuali, fornire il prestito di libri anche al sabato pomeriggio e garantire alla Frera di continuare ad essere un polo culturale di eccellenza in provincia – spiegano dal Partito Democratico cittadino -. Il PD è lieto di apprendere che un gruppo di cittadini si sta muovendo per raccogliere le firme e richiedere che il prestito libri sia mantenuto anche di sabato pomeriggio durante l’estate, in quanto denota affezione e attenzione verso la Frera, in tempi in cui spesso si preferisce guardare la televisione piuttosto che leggere un libro. Pur tuttavia, non ci sono ragioni politiche o ideologiche dietro questa sospensione temporanea (anzi!), ci sono solo questioni tecniche: senza la necessaria formazione i volontari, che stanno investendo il loro tempo per svolgere un servizio di pubblica utilità, non potrebbero operare e si rischierebbero malfunzionamenti organizzativi. Senza volontari formati, in futuro il prestito dei libri non potrebbe essere garantito il sabato pomeriggio a causa dell’impossibilità oggettiva per il comune di assumere personale. Le azioni politiche contro questo necessario passaggio organizzativo sono come lamentarsi che una strada ha le buche, e poi raccogliere firme quando la si chiude per asfaltarla… Il disagio che si patirà nei prossimi mesi ha infatti lo scopo di migliorare il servizio in futuro».
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