Dopo la chiusura, la protesta: “Volete un paese di poveri”
Una dozzina di cartelli ha ricoperto la zona attorno al compro oro chiuso martedì scorso. Frasi ingiuriose e dense di rabbia da parte di una catena nota per le sue campagne dai toni accesi
Ci dev’essere molta agitazione nei locali della nota catena di Compro Oro le cui filiali, da lunedì, sono state chiuse. E così, mentre l’ufficio stampa dell’azienda diffondeva un comunicato in cui veniva espresso "il profondo ed elevato rispetto che nutre per le Istituzioni e per le Forze dell’Ordine tutte" fuori dal negozio lungo la Saronnese il clima era ben diverso. Su una ventina di cartelli comparsi tutt’attorno al punto vendita i messaggi scritti dai dipendenti erano di tutt’altro avviso: "Ci avete rotto i c…..i, pagliacci", "Il Paese è in crisi per colpa vostra", "Dovete bruciare, merde". Questi sono solo alcuni dei messaggi affidati ai viaggiatori che per tutto il giorno hanno attraversato la nota arteria di comunicazione dopo quella che è stata definita "una chiusura ingiusta per violazioni inesistenti".
I dipendenti, che chiedono provocatoriamente al questore di pagare i loro stipendi, lamentano il fatto che siano stati chiusi tutti i negozi della catena mentre è solo nel punto vendita di Castellanza che si sarebbero verificate le irregolarità. E così, almeno per oggi, al posto delle numerose super car rimane "solo" una limousine accompagnata dall’invito a "non guardare alle nostre macchine ma ai nostri bilanci".
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