Ex Vetreria: nuova trattativa in vista

Esselunga domanda un ampliamento della superficie di vendita. Il comune in cambio chiederà un impegno per la ristrutturazione della Marna. Insieme per Sesto avverte: «Non svendiamo la città»

Nuova trattativa in vista tra l’amministrazione comunale di Sesto Calende ed Esselunga riguardo il cantiere della ex Vetreria Avir. In quell’area, oltre alle opere di ristrutturazione previste dal progetto, è in programma da tempo anche l’apertura di un supermercato della società di grande distribuzione. Quest’ultima però ha richiesto di recente al Comune l’autorizzazione per ampliare la superficie di vendita di ulteriori 600 metri, senza modificare però le caratteristiche dell’edificio. Una richiesta che per la giunta del sindaco Marco Colombo potrebbe essere fattibile soltanto a delle condizioni precise: «In cambio – spiega il vicesindaco Enrico Boca – chiediamo in sostanza un accantonamento di risorse per realizzare quello che per la nostra amministrazione è un progetto strategico, ossia la riqualificazione della Marna e del Circolo Sestese. Nell’ultimo consiglio comunale la maggioranza ha dato mandato al sindaco di aprire la trattativa rispettando una serie di punti che riteniamo possano portare un vantaggio a tutta la comunità. Della riqualificazione della Marna si parla da molti anni ma nessuno è mai riuscito a portare avanti questo progetto di recupero che, secondo le nostre stime richiederebbe almeno 3 o 4 milioni di euro, risorse che sarebbero introvabili se non con opportunità come questa».

Critica sull’intesa è invece l’opposizione, Insieme per Sesto, che in consgilio comunale ha parlato senza mezzi termini di «svendita» di aree importanti per la città. Il gruppo ha posto diverse condizioni alla trattativa e in particolare l’apertura di un dibattito con la cittadinanza prima di accettare ogni tipo di accordo. «Non si tratta di un baratto, il Comune, per ottenere i fondi per ristrutturare la Marna dovrà rinunciare a due elementi importanti – precisa Insieme per Sesto -: un piano intero del vecchio forno, che per convenzione deve spettare al comune, e la gestione delle tariffe e degli introiti dei parcheggi pubblici. Gli spazi utili nel vecchio forno sono 1100 metri quadrati, la Marna è 600».
L’opposizione prosegue sottolineando «che il proprio capogruppo alla fine del lunghissimo dibattito in Consiglio Comunale ha esplicitamente dichiarato che è contrario alla vendita del vecchio forno alla società privata. Il voto di astensione (che non vuole affatto dire essere d’accordo) è stato motivato dal fatto che la maggioranza ha promesso di avviare un vero confronto, lasciando intravedere la possibilità di non condurre a termine una scelta irrimediabilmente sbagliata, che toglierebbe alla città di Sesto non solo un edificio simbolo della sua storia, ma anche la possibilità di disporre di un ampio spazio utilizzabile per importanti funzioni pubbliche e sociali (uffici, servizi, etc.). Ci sembra una visione veramente limitata quella di porre in alternativa il vecchio forno e la Marna e che si svenda un patrimonio comunale senza nemmeno avere sufficienti garanzie su cosa la società privata farà in quell’edificio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Giugno 2013
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