Glaucoma, fondamentale la diagnostica

Una malattia molto frequente e subdola che nella fase iniziale non presenta sintomi evidenti e la cui evoluzione è la cecità. Per questo una diagnosi precoce può fare la differenza

Il glaucoma è una patologia molto frequente nel mondo occidentale, ed è una malattia con tendenza alla progressione, al punto che, se non adeguatamente trattato, può portare alla cecità causata dalla  sofferenza delle fibre del nervo ottico. Utile al fine di ridurre tale pericolo è l’applicazione del recente concetto di “ monitoraggio della velocità di progressione “.
Parliamo di questa malattia con la dottoressa Maria Gabriella Paltrinieri che opera presso il Centro Medico Oculistico di Varese.

Dottoressa Paltrinieri, quali sono i sintomi del glaucoma?
Il problema del glaucoma è il suo essere una malattia pressoché asintomatica soprattutto  nella fase iniziale, vale a dire il paziente non accusa nulla. Nella fase più evoluta invece il paziente può avvertire un senso di pesantezza agli occhi e percepire degli aloni intorno alle sorgenti luminose. Per questo una diagnosi precoce è molto importante, soprattutto se vi è familiarità. Il glaucoma infatti è una malattia ereditaria, per cui il paziente ha una probabilità maggiore di contrarre la patologia se in famiglia qualcuno ne è affetto.

Come viene effettuata la diagnosi?
Nel III millennio la diagnostica ha fatto passi da gigante. Una scrupolosa visita oculistica è sempre lo screening più importante con l’anamnesi, la misurazione del tono oculare, la valutazione del fundus facendo attenzione all’aspetto della papilla del nervo ottico. E’ opportuno ricordare che la solo misurazione della pressione oculare non è sufficiente e significativa. E’ perciò necessario affiancare alla visita oculistica la diagnostica e soprattutto ripeterla nel tempo comparandola per valutare l’evoluzione della malattia. L’esame del campo visivo, che fino a qualche anno fa era l’unico supporto a disposizione, ancora oggi riveste un ruolo molto importante ai fini diagnostici. Questo assume ancora più importanza se viene affiancato dalla tomografia assiale computerizzata ( OCT ) delle fibre del nervo ottico. E’ l’equivalente di una TAC al nervo ottico che dà moltissime informazioni circa la sofferenza dello stesso nervo, soprattutto nella fase iniziale anche con valori di pressione oculare nella norma. Inoltre con l’OCT è possibile anche fare un’attenta valutazione dell’angolo irido-corneale, struttura anatomica molto importante e che gioca un ruolo fondamentale nel glaucoma.
Altro esame molto importante è la pachimetria ossia la misurazione dello spessore corneale. Il valore di quest’ultima può influenzare la pressione oculare in senso positivo o negativo anche quando il tono oculare è nella norma.

L’OTC è un esame che presenta problemi o controindicazioni?
No, è un esame di semplice esecuzione e del tutto indolore, della durata di qualche minuto. Il paziente deve guardare una piccola luce e non è necessario dilatare le pupille. Tutti i pazienti posso sottoporsi all’OCT. Il grosso vantaggio di questo esame è l’oggettività del referto, inoltre gli esami sono tutti computerizzati e di conseguenza risulta facile compararli nel tempo.

In conclusione per una corretta diagnosi importante è l’associazione di questi esami, ma ancor più importante è seguire il paziente glaucomatoso nel tempo e dove necessario supportarlo con una adeguata terapia medica che nella maggior parte dei casi consiste nella somministrazione di uno o più colliri al giorno.

Il Centro Medico Oculistico dedica i mesi di giugno e luglio alla prevenzione e alla cura del glaucoma, dando la possibilità al paziente di eseguire la diagnostica specifica per questa patologia ad una tariffa particolare.

Per informazioni:

Centro Medico Oculistico – Piazza Repubblica, 5 – Varese
tel. 0332 – 237941        e-mail: mgpaltrinieri@hotmail.it

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Giugno 2013
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