I capigruppo: “Varese non è fascista”
Il comunicato della conferenza dei capigruppo sull'immagine della città dopo la vicenda di Mussolini
La Conferenza dei Capigruppo consiliari di Varese,
a fronte del clamore mediatico sollevato dalla discussione consiliare sulla proposta di revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e considerato che l’esito del voto su detta proposta è stato, in larga parte, accompagnato da giudizi alquanto frettolosi e sommari sull’attività del Consiglio Comunale, ritiene doveroso – a tutela dell’immagine dell’Assemblea elettiva e della stessa città di Varese – precisare quanto segue:
– Ciascuno può giudicare, liberamente, il dibattito e l’esito del voto di giovedì 6 giugno, ma è assolutamente fuorviante il tentativo di denigrare l’immagine del Consiglio Comunale e dell’intera Città, attribuendogli l’immeritata qualifica di “fascista”. Nessuno può, infatti, accollare all’intera Assemblea elettiva posizioni o giudizi che i singoli consiglieri hanno diritto di esprimere liberamente, assumendosi direttamente ogni responsabilità. Le motivazioni del voto vanno, pertanto, circoscritte al giudizio sulle motivazioni e le finalità della proposta. Non sottintendono certamente presunte velleità di riabilitare un passato già giudicato, inequivocabilmente, dalla storia. A tale proposito dobbiamo ricordare che lo Statuto Comunale, fin dall’articolo 1, riconosce, in modo chiaro e netto, il ruolo attivo di Varese nel periodo della Resistenza e i valori della Costituzione della Repubblica. Riferimenti e valori che la discussione del 6 giugno non ha, minimamente, messo in discussione. Con altrettanta chiarezza ci preme affermare che nessun accostamento può essere fatto tra il confronto civile e democratico, svoltosi in Consiglio, e il deprecabile show inscenato in chiusura di seduta, da un gruppo di nostalgici del regime morto e sepolto, e che potrebbe configurarsi come reato di apologia del fascismo.
– In merito alla critica che il Consiglio, affrontando argomenti non propriamente amministrativi, si eserciterebbe in “inutili perdite di tempo”, dobbiamo ricordare che anche la trattazione di fatti e argomenti di “non preminente interesse locale” fa parte, a pieno titolo, dell’attività del Consiglio e, comunque, in nessun caso, ha mai impedito, rinviato o posticipato temi e problemi di rilevanza cittadina. Con rammarico, dobbiamo, infine, rilevare come tale critica ingiusta e ingenerosa sia stata mossa da parte di alcuni che hanno ignorato i cinque punti all’ordine del giorno trattati precedentemente alla mozione che tanto ha invece fatto discutere.
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