“Il Cammino di Santiago? Ancora poco accessibile”
Pietro Scidurlo è arrivato oggi davanti alla cattedrale di San Giacomo, dopo tre settimane sulla sua handbike. Un viaggio impegnativo, tra pioggia, vento e tante difficoltà in più per una persona disabile come lui
Pietro Scidurlo, a bordo della sua handbike, è arrivato a Santiago la mattina di oggi, venerdì 21 giugno. Come nel 2012, c’è arrivato a forza di braccia, lui che è in sedia a rotelle dalla nascita. Ma rispetto allo scorso anno, questo secondo viaggio è stato ancor più duro, come ci ha spiegato raggiunto telefonicamente: «Il meteo è stato un disastro: vento, acqua e freddo. Oggi è stata la prima giornata di sole dopo una settimana di pioggia continua» ci racconta la sua voce un po’ provata dalla fatica. Ha affrontato anche la tappa dell’Alto do San Roque in condizioni estreme, tra febbre, freddo e pioggia insistente, sempre accompagnato dal padre e dall’amico Benito "Benny boy" Manolo, che ha deciso di affiancarlo dopo aver letto lo scorso anno della sua passione.
Le difficoltà meteorologiche non l’hanno fermato, nè quelle incontrate nell’accessibilità degli albergue, gli ostelli per pellegrini: «Lo scorso anno avevamo "studiato" di più il percorso, quest’anno siamo andati più da pellegrini e ci siamo resi conto di quanta poca accessibilità ci sia, il alcuni posti non hanno idea di cosa sia: noi italiani da questo punto di vista siamo probabilmente più avanti sui criteri di accessibilità». In ogni caso Pietro è andato avanti nella sua mappatura della storica via di pellegrinaggio, con il sogno di poter scrivere una guida per incoraggiare altri ragazzi disabili a partire: «Ho visto tanta inaccessibilità, tanto da studiare: penso che già l’anno prossimo ripartirò in auto e proverò a scrivere la guida che avevo in mente fin dall’inizio».
In ogni caso, anche quest’anno il viaggio non è acnora finito: «Dopodomani arriveremo a Finisterre, lunedì torneremo a Santiago per la festa di San Juan».
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