Il comune vuole capire i termini della confisca del campeggio

L’amministrazione vuole capire con l’autorità giudiziaria quali sono gli aspetti procedurali e il percorso di attuazione della sentenza, soprattutto in vista della grave questione sociale da risolvere

La settimana più drammatica per il camping 7 laghi si è aperta nel peggiore dei modi, con un uomo ucciso da un colpo di arma da fuoco all’interno di una delle casette che domenica dovranno essere sgomberate.
La delicata e intricata questione del 7 laghi si muove su piani diversi e coinvolge tanti soggetti. Esiste il percorso amministrativo che ha visto coinvolto il comune di Azzate e la Spa 7 Laghi approdato davanti al tar; quello giudiziario che ha visto prima il sequestro dell’intera area, poi il respingimento della richiesta di dissequestro avanzata presso la Cassazione a Roma ed infine la sentenza del tribunale varesino che ha portato alle condanne per lottizzazione abusiva e alla imminente confisca del terreno; ed infine c’è delicatissima questione sociale che vede molti dei residenti di fronte alla prospettiva di non avere più un posto dove vivere ne un reddito per sopravvivere.

Attualmente il comune di Azzate, nel quale dalla fine di maggio si è insediata una nuova amministrazione, sta seguendo la pesante eredità lasciata dalle amministrazioni precedenti ed esplosa definitivamente sotto il mandato dell’ex sindaco Giovanni Dell’Acqua. Ad occuparsi strettamente della vicenda sono il sindaco Gianmario Bernasconi, l’assessore con delega specifica a quanto riguarda il campeggio Gianmarco Beraldo, il vicesindaco Enzo Vignola e l’assessore ai servizi sociali Lucia Marangon.
Insieme hanno fissato un incontro con il giudice Anna Azzena, che ha pronunciato la sentenza di condanna per gli amministratori del 7 laghi, che si svolgerà martedì 25 giugno in prima mattina. L’amministrazione vuole capire con l’autorità giudiziaria quali sono gli aspetti procedurali e il percorso di attuazione della sentenza, soprattutto in vista della grave questione sociale da risolvere nel frattempo.
All’interno del campeggio ci sono circa una sessantina di abitanti che hanno ottenuto regolare residenza dal comune, almeno fino al 2012, e altri 20 che vi sono solo domiciliati. Il comune ha consegnato una modulistica di registrazione e monitorato i casi che richiederanno un supporto una volta abbandonate le casette del campeggio. Da quanto risulta alla giunta azzatese sono una decina le persone che non hanno un’altra casa ne un reddito per sostentarsi o hanno situazioni di invalidità o altre condizioni di degenza che prevedono la responsabilità e il sostegno comunale.
Come spiegano sindaco e assessori l’incontro con la magistratura precede ogni tipo di incontro con gli abitanti del campeggio, «non possiamo incontrarli se neanche noi conosciamo le procedure che vanno seguite – spiega il sindaco Bernasconi -. Detto questo faremo in modo di seguire tutta la vicenda a norma di legge e valutare delle soluzioni».
L’assessore Beraldo precisa però anche un punto più volte sollevato dagli abitanti del campeggio: «spesso leggiamo sulla stampa di richieste di tavoli tecnici ma vogliamo precisare che a livello ufficiale alla nostra amministrazione, questo tipo di richieste non sono ancora state avanzate. In ogni caso adesso vogliamo capire con l’autorità giudiziaria le procedure da seguire e solo dopo intervenire per evitare di veicolare informazioni sbagliate».

Nel frattempo al 7 Laghi continua la disperazione degli abitanti che si appellano scrivendo lettere al presidente della Repubblica per trovare una soluzione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Giugno 2013
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