Il PD: “Varese è democratica ed antifascista”
Il gruppo consiliare dei democratici: «La maggioranza cittadina non sa neppure affrontare con maturità e ragionevolezza i temi su cui la Storia si è già espressa»
Riceviamo e pubblichiamo
Si è scritta ieri sera una brutta pagina del Consiglio comunale di Varese, chiamato a deliberare sulla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, ancora oggi iscritto nell’elenco delle personalità che Varese vuole commemorare. Un semplice atto amministrativo, che ritenevamo dovuto, anche tenuto conto dell’avvenuto decesso.
La maggioranza cittadina, già incapace di amministrare questa città, ha dimostrato di non sapere neppure affrontare con maturità e ragionevolezza i temi su cui la Storia si è già espressa e che sono ad indiscusso fondamento dell’Italia repubblicana.
Essa, che tanto ha lodato Calogero Marrone, non ha saputo scegliere tra l’eroico capo dell’ufficio anagrafe che tanti varesini ed italiani ha salvato ed il dittatore che tanti varesini ed italiani ha condannato. Né PDL e Lega hanno saputo cogliere il significato simbolico di un voto che avrebbe mostrato a tutti come Varese non fosse la città finita sulla stampa nazionale per le recrudescenze fasciste e naziste, ma una città democratica che ha fatto i conti con la Storia.
Lascia esterrefatti scoprire come la maggioranza che amministra questa città, dopo un balletto di posizioni, litigi, tensioni ed incertezze che ha visto prevalere le minoritarie posizioni di taluni, giudichi ancora degno di figurare tra i cittadini onorari Benito Mussolini.
Ancor più esterrefatti lascia il comportamento del Sindaco Fontana, che ha scelto di abbandonare l’aula prima dell’inizio della discussione. Conosceremo mai la sua posizione sulla vicenda? Si sente egli rappresentato da chi (non tutti fortunatamente) nella sua maggioranza ha votato per rinnovare e confermare gli onori ad un dittatore? Nulla ha da dire sulla triste manifestazione di apologia del fascismo cui l’aula del Consiglio ha dovuto assistere a fine seduta?
Noi crediamo che Varese non sia questo: Varese è democratica ed antifascista. Spetta al Sindaco ribadirlo a tutti, anche a costo di smentire la sua maggioranza che ha trasformato quella che poteva essere l’affermazione di valori unitari e costituzionali in una battaglia ideologica divisiva.
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