Jovanotti abbraccia tutto San Siro: è musica
Grande spettacolo quello di Lorenzo Cherubini Jovanotti al debutto sul palcoscenico del Meazza (stasera la replica). Tre ore di musica e un grande evento dedicato ai fan
Questo è il racconto di un concerto visto dal terzo anello dello Stadio di San Siro. Da lassù, si sa, molti particolari si perdono, l’audio non è il massimo e il cantante diventa una miniatura che si muove e che ogni tanto proprio non si riesce a vedere. Ma Jovanotti è Jovanotti e raccontare le impressioni del grande show che ha portato a Milano diventa un’evoluzione naturale delle sue tre ore di concerto. "Lorenzo dal vivo se si accende, ti accende". Cesare Cremonini ha trovato le parole migliori (oggi sul Corriere della Sera) per descrivere quello che accade quando sei a un concerto di Jovanotti. Sale sul palco e in un attimo riesce a far ballare migliaia di persone, tutte insieme, tutte a ritmo, tutte per lui. Una vera e propria festa dove ogni spettatore sembra essere l’invitato essenziale. C’è spazio per il rap, il pop, la dance-hall, l’elettronica. I musicisti lo seguono su quell’enorme piattaforma creata per lo show, che sembra voler abbracciare tutta la platea e inglobarla in ore fatte di musica e di vita. Jovanotti è così, ti fa sentire tutta la sua energia e non ne risparmia neanche un pò. L’afa estiva di Milano, i vestiti inzuppati di sudore sono solo particolari a cui non far caso. Il pubblico lo segue e fa sentire tutto il suo affetto per quel cantautore che sul palco di San Siro ha portato il ragazzo de "La mia moto" e "Gimmi Five", il rivoluzionario de "L’ombelico del mondo", il marito e il padre di "Un raggio di sole" (che dedica a moglie e figlia durante il concerto) e l’uomo innamorato di "A te". E mentre salta, sul palco, davanti all’immensità del pubblico di San Siro, ci si chiede da dove arrivi tutta quella capacità di entusiasmare e colpire il pubblico. Da dove nascono le parole di canzoni che sono poesie o da dove arriva il sound di mega mix.
Un’atmosfera unica che si chiude dopo “Penso Positivo” e con Lorenzo Jovanotti emozionato, che al momento di dover lasciare il palcoscenico esita a prendere l’uscita e sta lì, ancora per qualche minuto in mezzo al suo pubblico. Un vero spettacolo, uno di quelli a cui vale la pena pagare il biglietto. Magari, la prossima volta, non al terzo anello.
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