La moviola dei canestri non tradisce

La prova tv - che il calcio non vuole - ha "certificato" il fantastico canestro di Sakota a fil di sirena. E fatto giustizia dopo le decisioni federali

Non ho mai contato le partite di basket alle quali ho assistito, come semplice appassionato o come cronista, a partire dalla fine degli Anni 40, ricordo numerosi finali "drammatici" ma un canestro shock come quello di Sakota (foto), costruito e realizzato in centesimi di secondo cancella gli episodi del passato e resterà nella storia varesina del basket.
Nell’impresa c’è un aspetto che mi piace sottolineare: la sua regolarità sottolineata dalla ripetizione istantanea che ha fugato qualsiasi dubbio sull’esecuzione del tiro: il tempo della gara, per pochi centesimi non era scaduto. Mentre il calcio, che è nelle mani di autentici parrucconi, vuole sempre il predominio fallace dell’uomo sulla tecnologia e colleziona errori e sfregi allo sport, il basket con la sua "moviola" dà garanzie. Era già accaduto in una finale scudetto tra Milano e Fortitudo, con il famoso canestro di Douglas che diede lo scudetto ai bolognesi. La moviola questa volta ha anche reso giustizia a una squadra che a Siena era andata in campo contro avversari che avevano avuto affettuosi e premurosi amici là dove viene amministrata la "giustizia" cestistica.
Tanti anni fa Varese si vide revocare a tavolino uno scudetto dopo che organismi della stessa federazione avevano accertato la legittimità del tesseramento di Tony Gennari, figlio di papà Secondo nato in Italia, e il figlio era quindi oriundo genuino. Gennari giocò lo spareggio a Roma con i milanesi del Simmenthal che in seguito riuscirono a ribaltare a tavolino il risultato ottenendo un verdetto federale incredibile, degno di processi di vario tipo dell’epoca attuale questi anni. Varese non aveva ancora il "peso" politico dei meneghini. Occhio oggi, se si va in finale, e l’avversario sarà Roma.
Mesi or sono anche grandi dirigenti dello sport nazionale auspicavano il rilancio del basket nelle metropoli. Il campionato era in corso, per la stessa Siena, Cantù e Varese, che era già prima in classifica fu una mancanza di riguardo non da poco. Faccio peccato a pensare male e spero di non indovinare. Non c’è bisogno di chiedere ai tifosi anema e core per gara 7 con i toscani, ma di essere supersportivi sì. Anche se i lanci di carta igienica a Siena sono stati un peccato veniale, è meglio accompagnare con correttezza la splendida corsa della nostra squadra verso un magico traguardo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Giugno 2013
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