La “scuola modello” finisce preda dell’umidità

La nuova sede del Liceo Artistico Paolo Candiani doveva essere un esempio per tutto il Paese ma a meno di un anno dall'inaugurazione i problemi strutturali sono molti. "Danni visibili ma non gravi" spiega il Preside che rassicura: "l'edificio è perfettamente sicuro"

In tutta Italia sono centinaia le scuole che avrebbero bisogno di urgenti interventi di manutenzione. Intonaci che si scrostano, crepe lungo le pareti e finestre da sostituire sono una sorta di filo rosso che collega isitituti di ogni ordine e grado, ma questa non è una "esclusiva" delle scuole con molti anni sulle spalle. Si dà il caso, infatti, che questi siano gli stessi problemi che affliggono la sede del liceo artistico di Busto Arsizio. La nuova sede. Inaugurata infatti meno di un anno fa, sono già diversi i problemi che si segnalano all’interno della struttura dedicata a Paolo Candiani in cui diverse aule si presentano nelle condizioni testimoniate da queste foto. «E’ vero -conferma il dirigente scolastico, Andrea Monteduro- in alcune aule abbiamo riscontrato infiltrazioni di acqua ed intonaci che si scrostano». Secondo quanto testimoniano alcuni studenti della scuola, la comparsa delle prime macchie di umidità risalirebbe già ai primi giorni dell’anno scolastico «e infatti più volte si sono presentate delle persone a guardare le aule», racconta una ragazza. In effetti «noi abbiamo prontamente segnalato i problemi alla Provincia -puntalizza il Preside dell’istituto- e durante l’anno si sono registrati diversi interventi di manutenzione della struttura». Proprio dopo questi sopralluoghi «ci è stato assicurato che si tratta di danni visibili ma non importanti» e che quindi «la struttura in sé è perfettamente sicura e agibile».
Ma oltre alle infiltrazioni di acqua pare che qualche piccolo problema affligga anche la costruzione, vetri in primis. Sono infatti diverse le finestre sostituite durante l’anno a causa delle infiltrazioni di umidità nello spazio tra i doppi vetri che, in teoria, doveva essere pieno di uno speciale gas per ridurre la dispersione del calore. Ci sarebbe poi anche la questione dell’illuminazione delle classi che sulla carta doveva regolarsi automaticamente in base alle condizioni atmosferiche ma che, invece, spesso avrebbe dei problemi. Stando però a quanto assicurato dai tecnici di Varese «non si tratta di grossi problemi» e infatti gli interventi che si sono susseguiti in questo anno scolastico «sono stati di manutenzione ordinaria e rifinitura, nulla di eccezionale» chiosa Monteduro. 
Ed è un accostamento stridente quello tra le lampade a led installate in tutte le classi classi con a pochi centimetri vaste macchie di umidità o la traccia di qualche lunga crepa specialemente in una scuola che si candidava ad essere un modello per tutti gli altri istitituti in Italia. «Scrivete che questa struttura, dotata di tutte le tecnologie più avanzate per il risparmio energetico, è costata solo 900 euro al metro quadro», diceva ai cronisti il Presidente della Provincia Dario Galli durante l’inaugurazione del primo edificio scolastico in classe A del Paese sfidando poi «qualsiasi altra Provincia a realizzare un’opera del genere ad un costo inferiore o uguale». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Giugno 2013
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