Paolo VI, la sindaca: “Sale intitolate a donne perché ci sono poche vie che le ricordano”
A un giorno dall'inaugurazione della struttura, Laura Prati risponde alle critiche delle opposizione sull'intitolazione delle tre sale interne
Sabato 29 giugno, alle ore 15, si terrà l’inaugurazione ufficiale della Casa Paolo VI di piazza Mazzini, l’ex Villa Usuelli ristrutturata per finalità sociali. «Finalmente si giunge all’inaugurazione della Casa Paolo VI – commenta la sindaca Laura Prati – un momento che la comunità attende da 35 anni. Un’opera che, con le sue difficoltà, racchiude gli sforzi di tanti amministratori e tecnici per raggiungere questo obiettivo che arricchisce la comunità. È per questo che ritengo del tutto inutili certe strumentalizzazioni, che – ne sono certa – non rovineranno la festa di domani, che è corale e di tutti i cardanesi». Il riferimento è al sit-in che le forze di opposizione (Giovane Cardano, Cardanoincomune e Lega Nord) hanno deciso di organizzare poco prima dell’inaugurazione in polemica con la scelta fatta sulle intitolazioni delle sale. «Auspicherei da parte dei consiglieri di minoranza di evitare di appigliarsi a pretesti formali per avere qualche squarcio di visibilità, strumentalizzando un evento di tale rilievo per la città di Cardano al Campo e per l’intero territorio».
Le minoranze contestano i nomi scelti perché avrebbero preferito dedicare le sale a personalità di cardanesi che si sono contraddistinti. «L’intitolazione delle tre sale pubbliche della Casa Paolo VI a Ipazia, Sibilla Aleramo e Elsa Morante – spiega Prati – risponde innanzitutto ad una precisa necessità legata alla particolare situazione toponomastica della nostra città, in cui soltanto una via è dedicata ad una donna (Nilde Iotti). Di fronte ad uno stradario di Cardano al Campo così squilibrato a livello di genere, che lascerebbe intendere che le donne non avessero avuto un ruolo ed un peso decisivo nella storia della nostra nazione, risultava indispensabile individuare figure di donne importanti alle quali intitolare vie, piazze e luoghi della nostra città. Non avendo attualmente a disposizione nuove vie da intitolare, abbiamo ritenuto opportuno dedicare le tre sale della Casa Paolo VI ad altrettante donne che fanno parte della storia. Ridurre queste tre figure di altissimo spessore civile, storico e letterario, allo stereotipo di “donne anticlericali” rappresenta una semplificazione francamente inaccettabile e di bassissimo profilo».
Per quanto riguarda le proposte alternative, «ricordo – continua la sindaca – che la legge dice chiaramente che le intitolazioni possono riguardare persone defunte da almeno dieci anni. In questo senso, Enzo Milani che è scomparso da pochi mesi con grande dolore di tutta la comunità e che vorremmo tutti fosse ancora in vita a dare il suo contributo, così come Rita Levi Montalcini sono proposte non percorribili, a meno di chiedere specifiche deroghe che in questa fase non ci sembravano opportune. Oltretutto ribadisco che il Parco della Casa Paolo VI è ancora intitolato Parco Usuelli a ricordo della storica denominazione».
Prati rimanda quindi al mittere "l’accusa" di mancanza di rispetto verso i cardanesi. «Tantomeno verso i cardanesi illustri, a cui negli anni sono state intitolate diverse vie e piazze (pensiamo a don Oldrati, Silvio Cappelletti, Ettore Mantegazza, Giovanni Morosi, Angelo Ghiringhelli, Giovanni Carù, solo per citare i casi più recenti), senza dimenticare le borse di studio che ogni anno vengono dedicate ai cardanesi defunti o il giunto d’oro per i cardanesi viventi».
Rispetto alle critiche rivolte dal capogruppo Michela Marchese, «vorrei ricordare che la giunta, e non il consiglio comunale, detiene una competenza specifica sulle intitolazioni. Abbiamo rispettato le regole come è sempre stato fatto anche dalle amministrazioni precedenti, amministrazioni di cui facevano parte esponenti del gruppo “Cardanoincomune”, ma forse anche la coerenza è un’opinione, che cambia a seconda del vento e delle occasioni».
Infine, per quel che riguarda la richiesta di convocazione della commissione servizi alla persona sulla Casa Paolo VI, «ricevuta da una decina di giorni, il presidente sta valutando con la maggioranza se è il caso di convocarla e quando: se ci fosse una particolare urgenza nella convocazione, sarebbe stato utile chiarirlo fin da subito, quando è stata protocollata la richiesta».
Il bando per la gestione della struttura è uscito nel mese di maggio, è stato pubblicato sull’albo, ed è visionabile da chiunque lo ritenga necessario, come accade per ogni bando, che non transita dal consiglio comunale. «Ricordo – conclude Laura Prati – che il bando rispecchia e si uniforma ai criteri votati dal consiglio comunale la scorsa primavera dalla passata amministrazione, sempre quella di cui facevano parte anche esponenti del gruppo “Cardanoincomune”.
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