“Rinunciate ai supercaccia F35”. In parlamento la proposta pacifista
Il progetto dei nuovi caccia per Aeronautica e Marina costerebbe 14 miliardi, una proposta di Sel, Movimento 5 Stelle e parte del Pd chiede uno stop
"L’Italia rinunci ai caccia F-35 e ad una spesa di 14 miliardi di euro". La proposta di mettere da parte il progetto dei supercaccia arriva ora da Sel, Movimento 5 Stelle e da una parte dei deputati Pd: una mozione da discutere in Parlamento per dire stop al progetto e usare le risorse economiche per altre priorità. Il progetto dei "supercaccia" (che sarebbero costruiti in parte anche in Italia, a Cameri) è contestato da molti anni dal movimento pacifista, nelle sue diverse anime, anche per i costi enormi, ma fino ad ora si era arrivati solo ad una riduzione del numero totale dei velivoli che l’Italia acquisterebbe. Ora la maggioranza trasversale tra sinistra e M5S potrebbe cambiare le carte in tavola: per lo stop al programma anche una parte del Pd, tra cui Pippo Civati: «Il gruppo del Pd rivendica la competenza parlamentare e chiede che sia fatta un’indagine sulla questione degli F-35 e delle altre spese militari, perché si chiariscano obiettivi e impegni», ha scritto il deputato della sinistra Pd. Ma per lo stop al progetto sono schierati anche alcuni centristi del Pd: «È un errore pensare che gli armamenti servano a conservare la pace» spiega Gero Grassi, ex popolare. «Io mi opporrò sempre a decisioni in netto contrasto con la mia morale e con quello che dovrebbe essere l’orientamento di un paese cattolico e cristiano». La mediazione è in atto e il rischio è che il Pd si spacchi tra chi ritiene che i 14 miliardi potrebbero essere impiegati meglio e chi invece sostiene la fedeltà al progetto del supercaccia multinazionale, anche come motore economico (della commessa fanno parte Alenia e Finmeccanica e la linea di produzione avrebbe base a Cameri, Novara). Il testo della mozione ha raccolto 163 firme: Sel compatta (36) e Movimento 5 Stelle compatto (109), ma anche due di Scelta Civica e sedici del Pd. L’esito dipenderà dunque dagli altri esponenti del gruppo Pd, che ha 293 deputati.
Nel frattempo è ripartita anche la mobilitazione dal basso, animata da associazioni e gruppi anche sui social network. Dal "Calcola F35" – creato dal giornalista Marco Di Gregorio con l’obiettivo di valutare le conseguenze economiche per i cittadini – alla nuova campagna di Disarmo.org, al rilancio a suon di tweet dell’inchiesta di Altreconomia sulle presunte "penali" da pagare in caso di rinuncia al progetto. Il tutto anche sull’onda di una dichiarazione del ministro della difesa Mario Mauro che aveva ipotizzato di "tagliare il taglio" agli F35: riportare cioè il numero dei velivoli da acquistare da 90 a 131 esemplari. Forte anche il pressing del mondo cattolico e dell’associazionismo, che si è fatto sentire in particolare con l’ex presidente Acli Andrea Olivero, un tempo critico verso il progetto F35 e oggi schierato con Scelta Civica, che ha posizioni decisamente meno nitide sul tema.
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